17) Ogni cosa è destinata ad una fine.

Esco dal negozio. Sono incazzato nero e ho i nervi a fior di pelle. Tirerei volentieri quattro calci ad una sedia. Quella ragazza vuole fare la furba con me. Vuole fare quella dalla condotta perfetta, che sogna il grande amore e invece se ne va a cena con il primo fighetto che passa. Per giunta questo, sfigato nero che non è altro, le porta pure il thè in negozio. Sveglia bello, ad Aisha fa schifo il thè ma soprattutto Aisha è roba mia. Non me la prendo tanto con lui, perché a perdere la testa per lei, non ci vuole nulla. É meravigliosa: quegli occhi azzurri, grandi e profondi, potrebbero conquistare il mondo, quei suoi capelli biondi e lunghi sempre profumati, che muove di continuo, quel corpo da donna e quell’innocenza da bambina, la rendono unica. So bene che come lei non ne troverò mai altre. É unica. La sua follia è magica. Ha un cuore immenso e bello come il suo sorriso. É buona, sempre gentile con tutti. Come puoi, non innamorarti di una così? Quindi sto cazzo di Lorenzo lo capisco in fin dei conti ma è lei che ultimamente faccio davvero fatica a comprendere. É cotta di me, è palese e lo sa anche lei ma allora perché fugge così e fa queste cazzate? Tipo quando fa la stupida con quell’ argentino e ora che è uscita a cena con questo sconosciuto. Mi fa imbestialire. Sono uno stronzo lo so ma lei mi conosce e ormai ha capito la mia natura. Ci tengo a lei, ci tengo davvero tanto. Non sarò mai l’uomo perfetto ma potrei essere quello giusto per lei. Dov’è scritto poi che ha bisogno di un uomo perfetto? Uno così la annoierebbe probabilmente, lei è una che ha sempre bisogno di movimento, brividi, colpi di scena e sorprese. Non me la vedo bene a giocare a “mamma casetta” per tutta la vita, non sarebbe da lei. Faccio tante cazzate, sono una testa calda, un istintivo, forse le ho mancato di rispetto a volte ma non ho mai smesso di pensare, che lei sia l’unica, che possa andar bene per me. É la sola, che sia riuscita a smuovermi dentro certe emozioni, che non pensavo di poter provare. É la sola, per la quale ho pensato che valesse la pena cambiare. Stando con lei, credo che potrei migliorare un sacco. Lei sa far in modo che ne valga la pena. A volte però mi perdo nella mia testa, combino casini e agisco di merda, senza pensare. Me ne rendo conto quando è tardi, che ho sbagliato e non sono uno che sa chiedere scusa. Quando mi incazzo, non ragiono e combino le peggio cose. Come quella cavolo di notte in albergo, cosa crede, che sia finito a letto con quella ragazzina per caso? É successo, quel che è successo, perché Aisha mi aveva davvero fatto arrabbiare. Era arrivata a dirmi di uscire dalla sua vita. Cosa dovevo fare? Star lì a piangere per lei? Questo tipo di reazione non mi appartiene. Sono il genere di uomo che beve due o tre birre di troppo e finisce con il fumarsi spinello e cervello insieme. Cosa pretendi da un ubriaco a letto con una ragazzina? Che le racconti una storia? No di certo. Sono anche questo purtroppo. Tutta colpa della sua amichetta del cavolo, se si fosse fatta gli affari suoi, probabilmente non mi troverei in questa situazione ora. So bene che quell’episodio ha segnato molto Aisha. Si fa condizionare troppo dalle sue amiche, è sempre lì a cercare delle conferme. Fa la super donna ma so bene che in fondo è un cuccioletto, che ha bisogno di mille attenzioni. Io non riesco a dargliele tutte. Forse sono un po’ egoista ma ho bisogno dei miei tempi e dei miei spazi, non posso star sempre dietro alle sue richieste. Sarà per questo che non ho mai trovato una ragazza. Fino a prima di quell’ episodio avevamo litigato già miliardi di volte ma non lo avevamo mai fatto per davvero.  Non ci eravamo mai allontanati veramente. Eravamo sempre riusciti a far la pace, facendo l’amore. Che figata far l’amore con lei. Passione e dolcezza. É l’unica ragazza, che abbia mai chiamato amore. É una cosa strana ma è così, con lei mi viene spontaneo. In quei momenti sento un trasporto tale, da far svanire ogni barriera, mi lascio andare e mi viene di chiamarla amore. So benissimo che la cosa la fa incazzare. La vorrei chiamare così tutti i giorni a dire il vero ma gli schemi mentali e la paura che ho, di dover dipendere sentimentalmente da un’altra persona, me lo impediscono. Ci ho messo tanto a fortificarmi e a diventare così. Mi sono costruito una corazza ed un’identità forte, nessuno può scalfirmi ora. Aisha è la persona che più mi spaventa al mondo, perché riesce a togliermi queste barriere di protezione e mi rende troppo vulnerabile. Si dice che quando uno è innamorato, diventi un po’ stupido, ecco quando penso a lei, forse mi sento così. Non sono mai stato in grado di farla mia veramente. Ogni volta che le cose si fanno serie, ho la tendenza a scappare. Purtroppo credo che ogni cosa sia destinata ad avere una fine, motivo per cui averla solo mia ed esser solo suo, mi farebbe tremendamente paura. Ci frequentiamo da più di un anno, anche se la osservavo e la sognavo già da tempo ma non era una facile da avvicinare. Ha sempre avuto mille pretendenti intorno. Non era facile farsi notare e distinguersi dagli altri ma ce l’avevo fatta. L’avevo capito fin dal primo appuntamento, seduti su quel muretto a cazzeggiare, che era quella giusta per me. Donna e bimba al punto giusto. Amante e amica. Non avevo mai avuto chiaro, quale fosse il mio prototipo di donna ma incontrandola, l’ho capito, era lei. Da quel momento è entrata in me e non è più uscita. L’ho mandata a fanculo mille volte e l’ho fatta star male ma non l’ho mai fatta scendere dal piedistallo del mio cuore. Lei vuol farmi credere che è finita ormai, dice di non fidarsi più ma credo che fondamentalmente sia ancora pazza di me. Voglio riconquistarla ma non so rinunciare al mio orgoglio. Impazzisco, quando distoglie il suo sguardo da me, non riesce a guardarmi negli molto a lungo, perché sa che, se lo facesse per davvero, cadrebbe sempre e solo tra le mie braccia. Aaaa basta! Mi sta andando in pappa il cervello, non posso perdermi in questi discorsi d’amore. Non mi si addice. Stop, reset.

Entro in un bar, per ordinarmi una birra. Sono al bancone e chi vedo? Quel cavolo di argentino. Mi dà i nervi, anche solo la sua presenza. É uno di quelli, sempre troppo vicini ad Aisha, non lo sopporto. Non ci ho mai avuto niente a che fare in realtà ma lo odio a prescindere. Fa tanto l’amico con lei, quando in realtà avrà il solo scopo di portarsela a letto. I nostri sguardi si incontrano. Muso duro. Non mi serve far la faccia da cattivo, con lui mi viene molto spontanea.

Che cazzo ha da guardare?

Si avvicina al bancone, si mette difronte a me, appoggia il gomito e si rivolge a me. Ho già l’esigenza di sgranchirmi le dita.

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“Ciao.”

Ciao a chi, a me? Questo oggi ha voglia di rogne. Pronti.

“Che diavolo vuoi?”

“Te stavo solo salutando. É educazione.”

Odio quel suo accento fastidioso, per il quale si sentirà pure figo.

“Non devi essere educato con me. Non ci conosciamo. Togliti dai piedi, che non è aria.”

“Sei proprio antipatico, non capisco porque Aisha perde el suo tiempo con uno como te.”

Si agita e lo spagnolo gli esce spontaneo. Conto fino a tre, non posso fare scenate al locale.

“Non sono affari tuoi.”

Lui non molla.

“Sono anche affari miei, perché voglio bene a quella ragazza e no se merita de esser trattata così. Se lei me racconta de te, me sento de poterti dire qualcosa. Da uomo a uomo, voglio dirti de smetterla de starle intorno, se non te interessa per davvero. Lei soffre.”

Sbatto forte il pugno sul tavolo del bancone, tanto che la cameriera fa un balzo, spaventata. Ci mancava solo la lezione di vita dall’argentino. Devo trattenermi, non posso sbatterlo al muro e gridargli di farsi i cazzi suoi, come vorrei tanto fare. Provo a lanciargli lo stesso messaggio a parole:

“Xavier, togliti dal cazzo. Non mi interessano le tue parole. Se vuoi anche un altro consiglio, stalle alla larga, non ho un grado di tolleranza così elevato. Ti ho avvisato.”

Prendo e me ne vado. Questo locale mi sta al quanto stretto e la sua presenza mi manda in bestia, per non parlare delle sue parole. Lo scanso ed esco dal bar. Uscendo di fretta, il caso vuole che mi scontri frontalmente con Aisha, intenta a camminare guardando il suo smartphone. Lei alza gli occhi su di me e non parla. Siamo entrambi sorpresi. Sarà venuta qui per pranzo, ci viene sempre. Spero non sia qui per incontrare l’argentino. La provocazione mi viene spontanea:

“Stai andando a bere un caffè con il tuo amichetto? Mi pare che ultimamente, tu abbia allargato un po’ troppo la cerchia di amici.”

Lei mi guarda con aria perplessa, come se non capisse di cosa sto parlando. Lancia un occhio dentro al bar e vede Xavier, sembra sorpresa dalla sua presenza. Non posso sapere se erano d’accordo. Lei mi guarda con quegli occhi magnetici e mi rivolge un tono di sfida:

“Sì, sto andando a bere un caffè con Xavier. Buona giornata Marco.”

Mi scansa ed entra nel bar. Non potrà sfuggirmi per sempre.

Al diavolo, lei, le sue sfide, Lorenzo e quest’argentino del cazzo.

 


( Cosa ne pensate di questo colpo di scena narrativo??? Il narratore cambia, ci permette di confrontarci con un altro punto di vista e di conoscere meglio Marco. L’opinione che vi eravate fatti di lui cambia?)

2 Replies to “17) Ogni cosa è destinata ad una fine.”

  1. Non mi piace granché. Sulle riflessioni da donna ti seguivo e le pensavo credibili per “fiducia”, su queste non mi ci ritrovo, gli uomini non hanno uno “stream of consciousness” del genere, non fa parte di noi. E te lo dice uno che si fa mille seghe mentali su tutto, ma non così.
    Sull’opinione di lui, beh è tremendamente peggiorata, è un violento è finto è totalmente fuori dal mondo, tradisce la ragazza e si chiede “forse le ho mancato di rispetto qualche volta”? Lo beccano ed è colpa dell’amica che lo dice ad Aisha? Se è così è proprio un ritardato.

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    1. Ciao Lorenzo, devo ammettere che ho usato Mister X. L’ho voluto fare per cambiare un po’ punto di vista (non tanto per stima dei suoi pensieri) e soprattutto mi è servito per descrivere, fisicamente e non, la nostra Aisha, usando altri occhi. Ora ce la possiamo immaginare! Gli è toccata una parte tutta riflessiva, forse è per questo che ti è sembrato un po’ “macchinoso” , fortunatamente non so ragionare come un uomo 😋😋😋 motivo per cui dammi questa licenza poetica al riguardo e io prendo comunque il tuo consiglio. 😉 Vedremo se vorrò farlo narrare nuovamente 😉

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