Buondì! Comincia la mia bella routine: sveglia, caffè, preparazione e vai di lavoro. Trovo solo un messaggio su WhatsApp stamattina, Lorenzo:
“Buongiorno bellezza, oggi dovrei passare in centro per la pausa pranzo. Confido di avere un tuo sorriso e di offrirti qualcosina, anche se al volo!”
Il messaggio mi mette di buonumore. L’idea di vederlo mi piace, ne ho voglia!
Arrivo in negozio e la giornata prende forma. Un susseguirsi costante di clienti fa arrivare le 12.00 in un lampo. Mi sale un po’ d’agitazione all’idea che Mister X potrebbe fare il suo ingresso da un momento all’altro. Credo che la sensazione sia tutta positiva comunque, se ti interessa di una persona, vederla deve sempre smuoverti qualche farfallina. Oggi con le farfalline ci siamo oserei dire. Sono intenta a ripiegare il contenuto di un cassetto ed entra l’ultima persona che avrei scommesso di incontrare oggi. Passo deciso e testa alta: Marco.
“Ciao.”
“Che ci fai qui? Sto lavorando Marco e non ho piacere di vederti.”
“Mi sono rotto le palle Aisha e volevo dirtelo guardandoti in faccia. Fai tanto la moralista, quella che vuole l’amore vero, l’amore infinito e tutta sta serie di cazzate e poi esci a cena con uno come se niente fosse? Non ti vergogni?”
Mi raggela. So benissimo che non ha ragione e che sta straparlando ma riesce comunque a mandarmi nel pallone e a confondermi. Sento il mio viso arrossire bruscamente e le parole non mi escono fluide e sicure come vorrei.
“Ad oggi quello che faccio della mia vita non ti deve interessare Marco e di sicuro non accetto la morale da te. Tu fai e hai fatto ben altro che uscire a cena con delle ragazze, quindi per favore taci e non essere ridicolo.”
Continua a parlare, come se non avesse sentito minimamente le mie parole:
“Andare a cena con un uomo Aisha implica che lo stai conoscendo e che quindi ti stai interessando per davvero ad un altro. Ha un suo peso e non lo accetto. Io al massimo faccio lo scemo con quattro ragazzine ma non uscirei mai a cena con un’altra donna. L’unica con cui desidererei farlo saresti tu. Tu invece te ne vai a fare la bella in giro con un altro.”
Vuole intortarmi non c’è dubbio. Devo resistere.
“Non credo che uscire a cena con un uomo, sia più grave che andarsene dal locale con una donzella. Per non parlare di quello che puoi averci fatto.”
Metto il dito sulla piaga, ricordando la scena vissuta questo week-end, quando dopo aver fatto la scema con Xavier al locale, l’ho visto allontanarsi con quella ragazza.
“Lo sai che quando mi fai incazzare mi vendico Aisha. Dovresti evitare di farlo. Se non ti fossi messa a fare la stupida con quel cavolo di argentino, non l’avrei fatto di sicuro.”
“Vaffanculo.”
Non mi esce altro di bocca. Lui riprende a parlare.
“Purtroppo credo troppo nei tuoi occhi e anche se ti comporti da stupida, finché loro mi diranno che mi vogliono, non smetterò mai di credere che noi due siamo totalmente sbagliati ma fatti per stare insieme.”
Queste parole hanno la forza di un destro, degno del miglior pugile. Una bomba. Cerco in me la miglior frase per rispondere ma d’un tratto mi blocco, dietro Marco vedo avanzare Mister X. Lorenzo ha tutta l’aria di uno che sta per entrare in negozio, con le migliori intenzioni.
Marco e Mister X nella stessa stanza, è decisamente troppo.
Il negozio d’improvviso sembra essere piccolissimo, non c’è posto per tutti e due. Marco se pur di spalle, percepisce l’entrata di qualcun altro e d’istinto si volta. Lorenzo a sua volta mi saluta spontaneo e sorridente con un thè in lattina in mano. Panico.
Non so far previsioni. Razionalmente so che non si conoscono, quindi non dovrebbe essere un grosso problema che si incontrino. Sono estranei l’uno a l’altro. Solo io posso capire la gravità della situazione. Per Lorenzo, Marco potrebbe esser un possibile cliente e per Marco viceversa. Che dio me la mandi buona. L’aria che si respira in questo frangente pesa. Nessuno sa chi è l’altro ma è come se il sesto senso, suggerisse la risposta esatta ad entrambi. Devo prendere in mano la situazione. Sono a lavoro, devo stare calma e gestire la cosa con fermezza. Comando io qui dentro, devo dirigere la scena.
“Ciao Lorenzo.”
Lo saluto, guardando oltre Marco e lui ricambia. Marco si azzera per qualche istante. Lorenzo prende la parola:
“Ti lascio un thè qui sopra e passo dopo se hai da fare.”
Non ho neanche il tempo di aprire bocca, che Marco risponde per me. Sto sudando freddo.
“No, non ti preoccupare, non sono un cliente. Me ne stavo andando. Mi presento comunque, sono Marco un… carissimo amico di Aisha. E tu chi sei? ”
Sfacciato, come sempre. Sono immobile, questa scena ha dell’irreale. Lorenzo con il suo fare educato gli porge la mano e si presenta:
“Piacere Lorenzo, un amico. ”
Tutti amici adesso, che situazione assurda. Marco mi lancia un’occhiata tremenda, non servono parole, ha già detto tutto. Saluta me e Lorenzo e se ne va. Si ferma un istante sul ciglio della porta, rigirandosi verso di noi.
“Comunque Lorenzo, se sei amico di Aisha, dovresti sapere che lei non ama il thè in lattina, a me di solito dice che ‘le sembra un gusto finto ’. Vi auguro una buona giornata! ”
SBAAAAAM.
Se ne va. Cerco di riprendere il controllo ma non ce la faccio. Credo che la mia faccia sia quella di un’allucinata, dopo la sua peggior visione. Lorenzo vedendomi in difficoltà, prende la parola:
“Simpatico il tuo amico eh!”
Aisha sveglia, penso dentro di me!
“Sì, scusalo. É un po’ particolare. Comunque grazie mille per il thè.”
“Ma è vero che non ti piace?”
Marco ha ragione, non mi piace il thè in lattina. Dannazione. Sono in pappa e Lorenzo lo capisce.
“Vado a prenderti un caffè, il thè lo tengo per me. Non c’è problema. Anche se a vederti, sarebbe più consona una camomilla. Tutto bene Aisha?”
L’agitazione ha preso il sopravvento, non sono davvero in grado di metter insieme due parole di senso compiuto.
“Sì sì, sto bene Lorenzo, grazie.”
“Non si direbbe. Non hai affatto l’aria di una che ha appena visto un suo CARO amico.”
L’enfasi che mette sulla parola ‘caro’ è grande quanto la voglia che ho di scomparire in questo preciso istante. Mister X vedendo che non rispondo, tenta di lanciarmi un altro input.
“É il tuo ex?”
Mi riprendo un attimo e annuisco, senza bisogno di precisare che non è proprio un vero ex. Molto peggio. Mistero svelato: Mister X ti presento Marco, il tuo peggior avversario per la conquista del mio cuore.
Entra una cliente. Spezza quest’aria da telefilm drammatico.
“Buongiorno!”
“Buongiorno a lei signora.”
“Signorina volevo chiederle se per caso avete una maglia a girocollo nera.”
Lorenzo coglie l’occasione per tagliare la corda. Mi fa segno con la mano che ci sentiremo dopo.
È finita, il peggio è passato. Sono di nuovo sola in negozio. Mi accingo ad esaudire la richiesta della signora, rimanendo però in balia dei pensieri.
Speriamo che Marco non abbia qualcuno dei suoi colpi di testa, dopo questo episodio. Speriamo soprattutto però che Mister X ora non pensi, che sono solo una bimbetta sciocca, che ha ancora gli occhi a cuoricino per il suo vecchio peluche.
Incasinata nuovamente e tra due fuochi.
.( Marco o Mister X?? Mister X o Marco?? Le domande non sono due motivo per cui la risposta è una sola. Non è un indovinello, voglio solo sapere la vostra!!! Sono tutta orecchie! )
Xavier. Ah sono un rompipalle, lo so, ma si scrive tè, semplicemente.
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Noooo Lorenzo, il the’ San Benedetto in lattina è: the’ 😋 ! Facciamola sta pubblicità 😀
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Maledetti somari della San Benedetto 😀
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