Quando Giorgia, Betta e io beviamo facciamo giochi pericolosi. E stasera siamo parecchio ubriache.
Giorgia ha lanciato il sasso, Betta ha cominciato a ridere per l’imbarazzo e io ho già un volto chiaro nella testa.
Se avessi un bonus d’amore, con quale dei tuoi amanti del passato trascorreresti un’ultima notte?
«Dai, comincio io verginelle.» Giorgia rompe il ghiaccio, mostrandosi come sempre più sicura di quanto sia in realtà.
«Io tornerei da Andrea.»
Fa un respiro, insieme debole e profondo, non è facile tornare in certi posti. Andrea è stato per lei la fiamma letale all’interno di un incendio. È lui che l’ha resa l’attuale versione riccia e mora di Frozen.
Le storie di Giorgia ora non superano il mese. È la sua prassi. Andrea le ha spezzato il cuore, ma non avevo dubbi che l’avrebbe scelto ancora una volta. Si sono conosciuti ai tempi dell’università, quando Gio faceva la cameriera . Lui era il pizzaiolo del locale. All’inizio le stava parecchio sulle palle ed era pure fidanzato. La assillava su come metteva il prosciutto dopo cottura sulle pizze.
«Devi metterci più amore.»
Gio lo mandava a quel paese, stendeva le fette di prosciutto a modo suo e portava le pizze ai tavoli. Un giorno però Andrea le ha bloccato la mano. Gio era convinta fosse per la storia del prosciutto.
«Senti Andre, la gente ha più fretta che fame. Non rompere.»
«Hai da fare dopo lavoro?»
«Eh?»
Quella sera stessa sono usciti e hanno fatto le cinque del mattino. Avrò sentito questo racconto un milione di volte, ma Gio ha una tale scintilla negli occhi quando ne parla che ogni volta mi si agita qualcosa nel petto. Come accade quando vedi una scena d’amore ben riuscita. Che fai? Non te la riguardi ancora e ancora?
Il giro in moto, la mano di lui che cerca la gamba di lei, il campo con vista sulla città, la coperta sull’erba, la pizza fredda, loro due che vanno a fuoco e quell’assurda fissazione del prosciutto che finalmente ha un senso. Hanno vissuto il mese successivo come fosse un giorno. Non si sono più staccati, lavoravano con mani e pensieri voraci. Ogni sera avevano una tale fretta di finire il turno che i clienti venivano serviti in un batter d’occhio. Erano tutti soddisfatti, la passione trapelava dalle pizze fino alla camminata svelta di Gio che si infilava tra i tavoli. Più di qualcuno ha affermato che la pizza era più buona in quel periodo. L’amore sa fare anche le pizze. Una sera il proprietario della pizzeria li ha incaricati di chiudere il locale da soli, lui aveva un impegno. I due si sono intesi in un istante, hanno lavorato con la mente in pappa fino a quando abbassando la saracinesca hanno tirato giù l’intero locale. Sono passati circa sei anni, ma l’emozione sul volto di Giorgia ha poco meno di un giorno.
Una sera lui le ha detto che era il suo ultimo giorno di lavoro. Il mattino dopo sarebbe partito per un’esperienza all’estero. Un estero molto lontano, un estero di lunga data. Lo sapeva dall’inizio, era uno dei motivi per cui era finita con la sua ex, ma non aveva detto niente a Gio. Non voleva rovinare la bellezza di quel mese insieme.
Ha sbagliato? Ha fatto bene? A Gio non è ancora chiaro, ma in quel frangente il suo cuore si è spezzato in un milione di frammenti e non avrebbe potuto comprendere alcuna spiegazione. Andrea non è più tornato dall’America, ha aperto una pizzeria lì.
«Cazzo se tornerei da quello stronzo.» tira su con la cannuccia mezzo mojito.
«E cosa faresti?»
«Andrei a fargli vedere come si mette il prosciutto sulle pizze.»
È il turno di Betta, la più tranquilla delle tre.
«Mah non so… io tornerei da Matteo, credo.»
«Betta! Non dire cazzate.»
Do manforte a Gio con lo sguardo. Ha ragione, Betta non sta pensando affatto a Matteo, il suo storico, amabile e prevedibilissimo ex. E si sa, le amiche vere sanno bene da chi torneremmo.
«Vi odio.»
Le passo la bottiglia di vino, non è una tipa da super alcolici. Fa un sorso generoso e, poggiando il calice sul tavolo, genera un maremoto all’interno bicchiere e, subito dopo, agitata come il vino, tira fuori quel nome.
«Paride.»
Il suo ex professore di lettere. Betta è la classica bella ragazza nascosta dietro occhialoni da secchiona. E Paride ha visto subito ben oltre quegli occhiali. Betta ha un debole per chi parla bene e legge molti libri e lui era entrambe le cose. Oltre che un giovane, attraente, professore scapolo. Era il primo anno di università. Betta si infuocava in volto ogni volta che ci raccontava di lui, ma mai avremmo pensato quello che sarebbe potuto accadere. A parole fatica ad essere esplicita, ma la voce che tentenna, lo sguardo che non trova pace e le mani agitate sono segni inequivocabili di un ricordo che brucia vivo. Al tempo l’abbiamo messa sotto torchio per farla parlare. Era chiaro che avesse qualcuno per la testa, ma non riuscivamo a capire chi fosse. Tra quelli che le giravano intorno non c’era nessuno degno di tale subbuglio, e nessuno mai avrebbe sospettato del prof. Poi un giorno Betta è arrivata da noi e ha vomitato. In tutti i sensi. Prima un vomito fisico e poi emotivo. Era andata a letto con Paride. E a quel punto ha liberato un racconto a ritroso. Prima gli sguardi equivoci a lezione, che si inseguivano anche lungo i corridoi, poi le interrogazioni sempre più frequenti, fino a quando lui le ha lasciato un biglietto dentro ad un tema.
-Questo tema è bello, come te.-
Con il suo numero di telefono. Ancora mi agito quando immagino Betta mentre lo legge e trascrive il numero sottobanco. Non è quel tipo di ragazza. Ma l’amore ha il potere di rompere gli schemi. Betta gli ha mandato un messaggio una settimana dopo, esasperata ed eccitata dall’essere chiamata in continuazione alla lavagna. Lui l’ha invitata a casa, era troppo rischioso vedersi all’aria aperta. Betta ci è andata e racconta di aver passato due ore imbambolata davanti alla sua libreria ad ascoltare lui che le leggeva alcuni passaggi dei suoi libri preferiti. Fino a quando hanno cominciato a leggere nel più comodo e naturale dei modi. Distesi sul letto. Betta è corsa da noi la sera stessa, già convinta di essere incinta. È un pelino fobica. L’abbiamo tranquillizzata, presa un po’ in giro e ci siamo fatte travolgere dalle avventure culturali della nostra secchiona preferita. Sono andati avanti per due mesi… a leggere. Poi lui di punto in bianco l’ha piantata e poco dopo si è messo con una donna più grande, più facile da gestire e da mostrare in pubblico. In quel periodo Betta ha conosciuto Matteo, il prevedibilissimo ex. Quella fine brusca non è mai stata chiara a nessuno, ma quand’è che l’amore agisce con chiarezza?
Oddio, tocca a me. Ho incrociato il suo sguardo l’altra sera. Saranno stati almeno tre anni che non lo vedevo. Il cuore mi è balzato in gola, un incendio dal cervello a laggiù. Avvicinarmi a lui, anche solo con il pensiero, brucia ancora.
to be continued…
Una Bionda e Una Penna

Danger….
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Scrivere è un mestiere pericoloso 😉
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