I ragazzi delle famiglie allargate.

“Quanti fratelli hai?”

Ogni volta che conosco una persona nuova, so che prima o poi questa domanda arriverà. Quando la sfornano di solito faccio un bel respiro e penso: “Ok, ci siamo: è il momento di vuotare il sacco e di farsi conoscere un po’.”

“Siamo in quattro: tre femmine e un maschio!”

La reazione di solito è di stupore. Al giorno d’oggi avere tre fratelli non è da tutti.

“Wow! E quanti anni hanno?”

Lì so di essere spacciata, la verità sta per venire a galla, ma proseguo:
“La più grande 32, poi ci sono io e poi i due nani: lei di otto e lui di cinque.”

Momento di silenzio, in cui so già che nella testa di colui-colei che ho davanti, sono cominciati degli strani conteggi matematici. Della serie che il fratello più piccolo potrebbe tranquillamente essere figlio della sorella più grande e anche mio a dire il vero! (Sto invecchiando dannazione!). A quel punto lo anticipo subito, per evitare che se ne esca con strane affermazioni.

“Tranquillo, non abbiamo precisamente gli stessi genitori. ”

L’interlocutore di solito sbianca leggermente, ma ormai sono in ballo e proseguo il racconto:

“La più grande è nata dalla precedente relazione di mia madre, ma poi lei è rimasta vedova. Qualche tempo dopo ha conosciuto mio papà e sono nata io. Poi i miei hanno divorziato e mio padre ha trovato una nuova compagna, dalla quale sono nati i due nani. The end.”

BOOM.

Teorema di Pitagora risolto. L’interlocutore tendenzialmente rimane un attimo stordito (come biasimarlo) e magari poi cerca di fare un sorriso, misto tra il –c**** se me ne stavo zitto era meglio- e –mi dispiace-. Io però sono abituata a raccontare questa storia, non mi pesa, né tantomeno mi ferisce: è la mia, nulla di strano. Tento così di far sembrare le cose molto più semplici di come appaiono:

“Non ti preoccupare, sembra un casino, ma in realtà ci vogliamo tutti bene. È solo una famiglia diversamente sviluppata!”

Questi sono i ragazzi delle famiglie allargate: un po’ incasinati, forti come non mai e con tante cose da raccontare. Hanno semplicemente l’albero genealogico potato in maniera un tantino anomala e leggermente difficile da disegnare, ma fondamentalmente sono FELICI, come meritano!

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Pensate che un giorno la mia sorellina più piccola, in stato confusionale, mi ha chiesto:

“Ma la tua mamma di me cos’è?”

Le domande dei bambini sono come frecce, puntano bene dritte al bersaglio.

Ho deciso di risponderle con sincerità: “In realtà di te non è nulla tesoro.”

Lei: “Beh, però mi sta simpatica lo stesso e mi piace il suo gatto! E la mia ti sta simpatica?”

“Certo che sì.”

Quelle sue parole mi hanno riempito il cuore. Uno scricciolo che all’epoca non aveva neanche sei anni, mi aveva appena dato una splendida lezione di vita.

Se quando i genitori decidono di separarsi, lo fanno con intelligenza, molti figli-di-divorziati potrebbero vivere più serenamente. Inizialmente è normale che i figli si arrabbino per il divorzio, perché tutti vorremmo una famiglia perfetta, ma poi quell’arrabbiatura con il tempo viene sbollita e capita. Il tempo cura ogni cosa. I figli piano piano cercheranno di comprendere le ragioni che hanno diviso i genitori e le accetteranno. D’altronde nessuno può decidere per gli altri. L’importante è però che i genitori usino la testa, perché parliamoci chiaro, il divorzio non è una bella cosa, ma farsi la guerra di continuo, sotto gli occhi dei figli, è ben peggio.

Personalmente ringrazio sempre l’intelligenza usata dai miei, che nonostante tutto, quando c’è l’occasione, mangiano attorno allo stesso tavolo, con tutti i miei fratelli e ci tengono così uniti come non mai. E guai a chi me li definisce ‘tecnicamente fratellastri’ che mi inalbero. Il fatto che loro si vogliano bene, permette a noi figli di essere felici e di trarre da tutto ciò un grande insegnamento. Pensate che i miei sono talmente in sintonia che tutt’ora quando compio gli anni, mi fanno il regalo insieme. Ma scusate, avere due regali di compleanno non era tra i vantaggi di chi ha i genitori divorziati??? Che fregatura! Cose dell’altro mondo. :op

C’è poco da fare gente, il divorzio in questa società esiste e non possiamo combatterlo, perchè purtroppo perderemmo amaramente. Dire che è sbagliato è un po’ come dire che se ti abbuffi di panna montata ingrassi, è dannatamente ovvio e inutile. La cosa costruttiva che possiamo cercare di fare è cercare di trarre dell’unione da questa divisione. Questo va preteso da ogni singolo elemento della famiglia, è essenziale.

Se la vita dei miei genitori fosse stata ordinaria e da copione, non sarei neanche nata e non avrei conosciuto nessuno dei miei fratelli e neppure molte altre persone che via via hanno preso a far parte di questa strana famiglia. Se mi soffermo a guardare la felicità che ho intorno quando facciamo i pranzi di famiglia e stiamo tutti insieme, tutto il resto si cancella. Ogni tanto sorrido, perché fantasticando con la testa, penso a quando magari un giorno mi sposerò e dovrò decidere come disporre i tavoli per il gran banchetto. Il fatidico tableau. Vi pensate che gran confusione? I Cesaroni non saranno nulla in confronto. Ma in qualche modo me la caverò. Sono certa che sarà fantastico, qualsiasi scelta faccia. Mal che vada, se non dovessi venirne a capo, potrei sempre optare per fare fuga e combinare il tutto silenziosamente in una cappella a Las Vegas. :oP

Usate l’intelligenza genitori cari e i vostri figli un giorno, magari non subito, ve ne saranno di grati. Il rispetto e il volersi bene rendono possibile ogni cosa. La mia non vuole essere in alcun modo una lezione di vita, ma una semplice testimonianza di una figlia-di-genitori-divorziati-felice. Pensateci su!

Una Bionda e Una Penna

Alla prossima #RIFLESSIONEFLASH!

 

 

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