Ci siamo, il giorno della partenza è arrivato. Apro prima un occhio e poi l’altro. Non vorrei svegliarmi stamattina, per il semplice fatto che non vorrei lasciarlo andare. Oggi tutto accadrà per l’ultima volta. Devo riempirmi il cuore di ogni piccola cosa. Lui sta ancora dormendo, non posso far altro che guardarlo. Voglio memorizzare al meglio ogni singolo dettaglio del suo viso. Mi mancherà da morire dannazione. Quante cose possono accadere in sei mesi. Decido di svegliarlo con un dolce bacio, voglio lasciargli uno splendido ricordo di questa giornata, dal primo all’ultimo minuto. Lui apre gli occhi e sorride. In queste mattine il suo sorriso quando si sveglia, sta diventando una bellissima abitudine.
“Buongiorno Mister X.”
“Buongiorno Miss Y.”
“Allora sei pronto per partire?”
“Solo se tu sei pronta a lasciarmi andare.”
Lo stringo forte, lasciando all’abbraccio la miglior risposta. Restiamo sotto le coperte a coccolarci, per il tempo che ci è concesso. Oggi è tutto più veloce. Abbiamo degli orari da rispettare. Andiamo in cucina per fare colazione. Stamattina niente tavola imbandita, devo sbrigarmi per andare a lavoro. Oggi farò solo mezza giornata, ho chiesto il permesso proprio per poterlo accompagnare in aeroporto. Lui nel frattempo finirà di preparare i bagagli, anche se prima insiste per potermi accompagnare a lavoro, lo faccio felice e mi lascia così davanti al negozio.
“Ci vediamo qui alle 13.00 allora?”
“Perfetto.”
Esco dall’auto e lo saluto. Questo distacco mi pesa già moltissimo. Vorrei dedicargli ogni singolo minuto prima della partenza, ma il lavoro è lavoro. In negozio come potevo prevedere, ho la testa totalmente tra le nuvole. Fortunatamente questa mattina sono in turno da sola, quindi non devo dare spiegazioni a nessuno. Guardo di continuo l’orologio, con l’unico desiderio che le 13.00 arrivino in fretta. Passo il tempo a pensare a come potrà essere il nostro saluto. Giusto le richieste di qualche cliente di tanto in tanto, riescono a distrarmi. Finalmente vedo arrivare la collega. Le passo velocemente le consegne e in tempo record volo fuori dal negozio. Mister X è già lì, evidentemente anche lui oggi non vuole perdere mezzo secondo. Abbiamo giusto il tempo di passare per casa a mangiare un panino al volo, prima di dover andare in aeroporto. Quando entriamo davanti a me trovo subito le valigie pronte. Sta per accadere. Il momento è sempre più vicino e ogni piccola cosa me lo ricorda.
“Ho già preparato dei panini per velocizzarci. Il tuo è dentro quel sacchettino.”
Mi siedo ed afferro il mio sacchetto. Lo apro ma all’interno non c’è nulla di commestibile, solo una scatolina. Lui e le sue sorprese.
“Non credo di doverla mangiare vero?”
“No tesoro, ci tengo alla tua salute. Aprila!”
Sono molto curiosa. La scatolina sembra quella di un anello, ma è impossibile che me ne abbia regalato uno. Li odia. Ricordo bene quello che ci siamo detti alla festa hippie in merito all’argomento. Sarà una scatolina tranello. Chiudo gli occhi e la apro. All’interno trovo un paio di chiavi. Rimango un attimo in silenzio a pensare. Sembrano quelle di casa sua ma la cosa mi sembra strana. Lui interviene subito a chiarire ogni dubbio:
“Non vorrai mica farmi trovare la casa fredda, quando mi capiterà di rientrare per qualche giorno? Ho piacere che tu ne tenga una copia. Puoi venirci quando vuoi. Da sola ovviamente.”
Quanto è scemo a sottolineare il ‘da sola’, ma è proprio da lui. Sono davvero onorata della cosa, è un gesto molto importante. Significa molto per me. Mi alzo e lo abbraccio.
“Grazie, ci potrei venire ogni volta che sentirò la tua mancanza.”
“Allora spero che passerai di qui tutti i giorni.”
Mi viene subito in mente che devo correre a fare una cosa. Ieri gli ho rubato il suo maglioncino preferito, facendogli credere che me lo sarei temuta, quando in realtà la mia intenzione è quella di riempirlo del mio profumo e di rimetterglielo in valigia. In modo che ogni volta che lo indosserà, mi sentirà vicina. Non lo avrei mai privato di quel maglione. Colgo la scusa di aver bisogno del bagno, per andare in camera a prenderlo e per fare il tutto. Abbondo con le spruzzate, voglio che la scia resti il più a lungo possibile. Appena lui si distrae un attimo, lo infilo in valigia. Torno poi in cucina e mi siedo sulle sue gambe. Mangiamo insieme due panini. L’ultimo pranzo. Abbiamo ancora 10 minuti prima della partenza. Li passo incollata a lui tra baci e carezze. Poi in aeroporto non credo avremo quest’intimità. Lui ad un certo punto inevitabilmente guarda l’ora:
“Dobbiamo andare piccola mia.”
Lo so. Mi alzo, raccolgo le mie cose e cominciamo a caricare i bagagli nell’auto. La partenza è sempre più tangibile. Una volta prese tutte le valigie, cominciamo a chiudere finestre e balconi. Quel tipico giro della casa che si fa quando è il momento di partire per le vacanze. Lo spirito però è un tantino diverso. Mister X sembra malinconico, non è troppo felice di lasciare la sua casa. Le partenze creano sempre un senso di vuoto nei confronti di ciò che si lascia. Poi di solito quando si arriva a destinazione, tutto pian piano sfuma e l’entusiasmo delle novità allevia la nostalgia di casa. Nessuno però ama lasciare il suo nido.
“Ok sono pronto. Andiamo!”
Mi regala un ultimo bellissimo bacio, nella casa ormai svuotata e priva di luce. Lo assaporo con tutta me stessa. Devo essere forte. Sento già una piccola lacrima che vuole scendere, ma cerco subito di soffocarla, non piangerò. Saliamo in auto e lui si mette alla guida. Nel sedile del passeggero mi sento inquieta, forse dovrei approfittare di questo ultimo momento insieme, riempendolo di gesti e parole, ma non riesco a far nulla. Sono bloccata. Riesco solo ad appoggiare la mia mano sulla sua e a fargli di tanto in tanto qualche sorriso. Lasciamo che sia la radio a tenerci compagnia. La colonna sonora di questa partenza. Noi restiamo in silenzio, ci siamo già detti tutto. Mi aspetterà e lo aspetterò. Ad un certo punto una chiamata nel mio cellulare interrompe il silenzio. Papà.
“Ciao papà!”
“Ciao piccola come stai?”
“Bene grazie! Tu?”
“Tutto ok! Volevo chiederti se hai impegni per stasera? Ti va una pizza insieme?”
Guardo Mister X e mi è subito chiaro che non ho nessun impegno per la serata. Lui sta per partire. La proposta di papà cade a pennello, per provare involontariamente a colmare questo vuoto. Magari avrò anche voglia di sfogarmi e di parlargli di Lorenzo. Accetto così di buon grado e fisso l’ora dell’appuntamento. Riattacco il telefono quasi felice.
“Vedrò papà stasera!”
“Fantastico! É l’unico uomo maggiorenne che ti consento di frequentare in mia assenza baby.”
Mi fa l’occhiolino, ricordandomi cosi, quanto sia splendida la nostra intesa. Continuo a guardare fuori dal finestrino e ad un certo punto cominciano a comparire i cartelli stradali che indicano l’aeroporto. Ci siamo, siamo giunti al punto di non ritorno, al punto zero. Entriamo nel parcheggio e posteggiamo l’auto. Scenderò con lui e lo accompagnerò fino a quando sarà possibile. Questo è il momento giusto per dargli una cosa che ho preparato. Lui sta per scendere, lo blocco. Infilo la mano nella borsa ed estraggo un pacchetto.
“Questo è per te Mister X.”
Lui mi guarda sorpreso e afferra subito il pacco. Lo scarta con la curiosità di un bambino e quando lo apre la sua espressione è impagabile.
“Questo è il miglior regalo che potessi farmi. Grazie!”
É bellissimo osservarlo felice con la vecchia cornice, che teneva in studio senza nessuna foto, tra le mani. Ora la cornice ha un aspetto diverso. Al suo interno c’è una nostra foto. Scattata in un momento divertente vissuto insieme. Finalmente quella cornice non è più solo un inutile soprammobile, ora è decisamente piena di significato.
“Ho pensato che potrà farti compagnia nella tua nuova dimora.”
“Sei fantastica.”
Scendiamo dall’auto ed entriamo in aeroporto. Veniamo subito travolti dal caos delle partenze e degli arrivi. Mi sento in una dimensione parallela, lo seguo ma la mia testa si sta decisamente perdendo. Osservo quegli enormi cartelloni, che riportano i nomi di mille paesi diversi, sento gli annunci delle partenze e mi sento parte di quel caos. Anche la mia testa è in subbuglio. Mister X non smette un attimo di tenermi la mano. Porta tutti i bagagli a fatica con la destra, riservando la mano sinistra solo a me. Fa il check-in e arriva così il momento di andare verso il metal detector. Il momento di salutarlo. Mentre ci dirigiamo alla postazione, faccio dei bei respiri per prendere forza. Non è facile dannazione. Ho immaginato tante volte questo momento, ma viverlo è un’altra cosa. Ci siamo. Lorenzo si volta verso di me e mi avvolge con le sue braccia forti. Mi stringe con forza e altrettanta dolcezza. Vorrei tanto piangere. Alzo gli occhi su di lui, mi bacia prima la fronte, poi il naso ed infine la bocca. Comincio a baciarlo, senza curarmi di tutto ciò che ci sta intorno. Solo lui ed io. Ci scambiamo un bacio intenso, quello che stamperò nel mio cuore fino al suo ritorno. Lui si fa coraggio:
“Arrivederci piccolo amore.”
“Arrivederci grande amore.”
Restiamo ancora qualche istante uno negli occhi dell’altro. Vorrei che questa partenza, fosse solo frutto di un brutto sogno. Si tratta invece di un ostacolo reale, che la vita mi propone. Fa parte della strada, che il destino ha scelto di disegnare per me. Un giorno magari ne capirò il significato. Oggi sembra essere solo una tortura.
Sciogliamo le nostre mani. Mister X si china e raccoglie i bagagli, usando ora entrambe le mani. La sinistra non è più per me. Mi guarda fino all’ultimo secondo, poi inevitabilmente si volta, dandomi le spalle per raggiungere la fila del metal detector. Resto lì a guardarlo, a braccia conserte, cercando di soffocare le emozioni. Lui si volta nuovamente:
“Ti adoro Miss Y!”
Gli disegno un cuore con le mani.
“Io ti odio Mister X!”
Accompagno la frase con una linguaccia. Mister X si inoltra nella fila e la folla se lo porta via. Sfoggio così la mia ultima sorpresa. Gli invio subito la foto del suo maglione preferito, riposto ordinatamente in valigia, con scritto:
-Il tuo maglione preferito ora è pieno del mio profumo. Pensami ogni volta che lo indosserai. Buon viaggio amore!”
Lui immerso nella folla, tenta di girarsi per vedere se sono ancora lì. Riesco ad intravederlo, ma riuscire a sentire la sua voce è ormai impossibile. É già troppo lontano. Sceglie così di alzare le braccia al cielo e risponde al messaggio disegnando un cuore con le mani, come avevo fatto io poco prima.
Poi lo perdo di vista. É andato. Mi volto e cerco l’uscita. Gli occhi mi si riempiono subito di lacrime. Ora che lui è partito, loro hanno il via libera per scendere lungo il viso. Cammino a testa bassa, non curandomi di come posso apparire agli occhi della gente. Le cose attorno a me vengono filtrate dagli occhi pieni di lacrime. Tutto risulta improvvisamente appannato e poco chiaro. L’unica cosa bella di questo momento è che a breve andrò a cena con papà, sarà una buona occasione per cercare una via d’uscita. Forse passare un del tempo con lui mi calmerà e non andrò a letto singhiozzando. Oggi ho lasciato partire un uomo per me immensamente importante e stasera a tenermi compagnia ci sarà papà. Affido a lui un ruolo davvero importante, un ruolo da vero padre. Sarà un nuovo inizio per tutti.
L’amore è una cosa semplice. Conoscendo Lorenzo, ho finalmente capito il significato di questa splendida frase. Le difficoltà sono infinite, ma se c’è amore, ogni momento difficile ha una soluzione. Arrivederci Mister X!
EPILOGO
Sono venuto a sapere, da una voce di paese, che quel Lorenzo partirà per diversi mesi per lavoro. Sarà la mia occasione per giocarmi il tutto per tutto con Aisha. Non ho mai smesso di pensare che lei fosse mia. Ora che lui è fuori dai giochi, sarà tutto più facile. Devo capire bene come agire, ma cascasse il mondo, Aisha tornerà da me. Quando il gioco si fa duro, Marco ricomincia a giocare. Buon viaggio Lorenzo.
Buona ultima sera ragazzi!
Ci siamo il finale è arrivato. Il nostro In3ccio è giunto al termine. Ci tenevo a ringraziare tutti quelli che hanno seguito la storia dall’inizio, chi ne ha letto solo qualche pezzo, chi mi ha incoraggiata, chi mi ha dato dei consigli, chi mi ha criticata, chi mi ha esortata ad andare fino in fondo, chi ha condiviso il suo pensiero, chi si è riconosciuto in qualche aspetto, chi si è emozionato con me. Grazie! E’ stato un progetto impegnativo ma bellissimo, che porterò nel cuore. Coltivate le vostre passioni gente! Non annoiatevi mai, vi faranno sentire vivi! Spero che la storia vi sia piaciuta, ci ho messo tanto cuore e un pizzico di testa ;0)
Vi aggiornerò presto sulle novità relative al BLOG. Sto maturando qualche folle idea!
CIAOOOOOOOOOOOOO
#CoNnEtTiAmOCI
#IN3CCIO
Mi mancherete Miss Y e Mister X…
Chissà forse potremo condividere ancora
qualche emozione?
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Sei troppo forte ed intelligente Principessa vola alto
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