41) Sconfinata passione e dolcezza infinita…

Chiedo a Mister X di concedermi dieci minuti per poterlo raggiungere. Userò una banalissima scusa per congedarmi. In fin dei conti la cena è terminata, nessuno dovrebbe offendersi. Papà è scappato per tanti anni, credo di potermelo permettere. La realtà dei fatti rimane che questa serata mi ha fatto molto piacere. É stato un colpo al cuore trovarmelo davanti, ma uno di quei colpi che ti fa sentire viva e che ti ricorda quanto possa essere sorprendente la vita. Quando meno te lo aspetti. Potrei racchiudere molti degli ultimi avvenimenti in questa frase. Se ripenso alla mia vita un mese fa, non avrei mai potuto immaginare che fosse possibile aver una voglia matta di correre tra le braccia di qualcuno, che non fosse Marco, né tanto meno di rivedere mio padre e di cenare con lui. Non aspettandosi nulla, si possono davvero apprezzare molte più cose. Credo che tutto ciò, appartenga semplicemente al percorso vita che mi spetta. Si tratta mio destino, che tanto mi fa dannare ed arrabbiare, tanto è in grado poi di rendermi improvvisamente felice. Devo percorrere questa via, con il bello e con il brutto, non c’è alternativa. Elaboro la mia scusa:

“Scusate, c’è una mia amica qui fuori casa, nel bel mezzo di un’emergenza d’amore. Le serve il mio aiuto. Dovrei andare da lei.”

Papà questa volta è il primo a rispondere: “Certo Aisha, corri, va pure da lei. Per me è stato un immenso piacere essere qui stasera. Vi ringrazio molto e mi auguro che da qui si possa ripartire. Ho tutte le intenzioni di riconquistarvi, se pur a piccole dosi ma lo farò.”

Osservo mamma e vedo il suo volto felice, nessun rancore. Si limita ad annuire e a sorridere davanti a quelle parole. Ora entrambi mi stanno osservando, come se attendessero, solo da me e da nessun altro, la risposta al discorso fatto da papà.

“Anche io sono felice papà.” Pronunciare quella parola mi sembra così strano, così emozionante, così sorprendente, che quasi balbetto a dirla. Non sono davvero abituata ad usarla ma devo ammettere però che è bellissimo poterlo fare. Faccio un bel respiro e concludo il concetto.
“Non mi sento di fare grandi promesse, ma di certo posso dirti che mi farà piacere sentirti e rivederti.”

Lui mi guarda felice: “Questo già mi basta piccola mia.”

Si avvicina, chiedendomi il permesso per potermi abbracciare. Mi lascio andare e mi faccio avvolgere dalle sue grandi braccia. Vengo travolta da una miriade di diverse sensazioni. Abbracciarlo è decisamente la cosa più strana del mondo: posso sentire finalmente che profumo ha papà, non devo più solo immaginarlo, posso sentire come sono le sue braccia e percepisco perfino il battito del suo cuore. Sono un po’ felice, un po’ spaventata, un po’ arrabbiata, un po’ diffidente, un po’ incredula, ma fondamentalmente felice. In questo abbraccio forse sto ritrovando un padre. Vado verso mamma e abbraccio anche lei, d’altra parte se tutto ciò è stato possibile, lo devo principalmente a lei e alla splendida ed intelligentissima donna che è. In passato avrebbe potuto gettare quintali di merda e di brutte parole su papà, ma non l’ha mai fatto. Mi ha sempre insegnato a rispettarlo, sebbene lui non fosse presente. Avrebbe potuto insegnarmi ad odiarlo ma per il mio bene, ha fatto il contrario. Mi ha parlato sempre poco di lui, facendomi arrabbiare molte di volte per questa cosa, ma ora posso capirne il motivo: in cuor suo non ha mai smesso di sperare, che un giorno più o meno lontano, potesse essere lui stesso a parlarmi di sé. Quel giorno è arrivato e sono certa che non lo dimenticherò mai. Nulla si può cancellare, il male e la delusione ci sono stati, ma a questo punto tutto può solo migliorare.

Papà dice che domani tornerà a Milano ma che ci sentiremo e presto avremo modo di incontrarci nuovamente.
Prendo la giacca, la infilo, saluto e corro fuori. Intravedo la macchina di Lorenzo e accelero il passo. Non so più aspettare, ho un’immensa voglia di lui. Mister X scende dall’auto per accogliermi. Mi getto senza freni tra le sue braccia. Lo abbraccio talmente forte, che gli faccio fare qualche passo indietro per poter mantenere l’equilibrio. Le parole ora possono aspettare, ho bisogno di sentire il calore del suo corpo, nient’altro. Lui rimane di stucco per il mio slancio, è evidente che non se lo aspettava.

“Quanto calore piccola mia. Potevo immaginare che la sorpresa ti avrebbe fatto piacere ma di certo non fino a questo punto.”

Alzo gli occhi su di lui e gli sorrido senza parlare.

“Hai gli occhi che sorridono stasera, sei meravigliosa.”

A questo punto continuo la scena da film muto e gli stampo un bacio appassionato. Giuro che alla fine di questo bacio, userò anche delle parole per esprimermi. Mi godo le sue labbra e il suo sapore.

“Devo raccontarti una cosa!”
“Lo immaginavo! A vederti, credo senza dubbio, che si tratti di una cosa bella.”

Saliamo in auto, dato che la temperatura fuori è fredda. Lui mi chiede se desidero andare in qualche bar ma gli rispondo che restare in auto va benissimo. Non ho bisogno di nessun contorno che non sia lui. Posso finalmente cominciare il mio racconto.

“Ho cenato con mamma e papà stasera.”

Noto subito lo stupore nei suoi occhi e il sincero desiderio di ascoltare tutto ciò che ho da dirgli. Gli racconto tutto, non ometto nulla. Ho davvero voglia che possa condividere con me questo splendido momento. Lui mi ascolta interessato e felice.

“Sono felicissimo per te Aisha. Solo una cosa mi fa arrabbiare.”

Lo guardo in cerca di una risposta, forse lui ha colto qualcosa che a me è sfuggito.

“Non dovevi andartene! Saresti dovuta rimanere ancora lì con loro, senza venir da me! Di primo acchito ci sarei rimasto un po’ male ma poi una volta conosciuta la ragione, l’avrei senz’altro capito.”

“No. Ora avevo solo voglia di venire da te ed è la cosa giusta. Non accetto consigli in merito a questa decisione.”

Uso un finto tono severo per rispondergli, come per prenderlo in giro ma fondamentalmente sto dicendo esattamente ciò che penso.

“Non ti farò cambiare idea, mi sembra chiaro ma potrei fare dell’altro.”

Anche lui smette di usare le parole e si protende verso di me, superando il freno a mano dell’auto che ci divide. Comincia a baciarmi in modo appassionato e in un attimo si accende un’ardente voglia di andare oltre i nostri visi. Mi stacco da lui, solo l’istante necessario per dirgli di accendere l’auto e di cercare subito un luogo appartato, dove poter fare l’amore. È decisamente un ordine. Lui accende l’auto e poco dopo ci ritroviamo in un luogo isolato, perfetto per le nostre intenzioni. Scavalco il freno a mano, abbassando la testa per non sbattere sul tettuccio e mi ritrovo sopra di lui. Comincia a spogliarmi, sento le sue mani fredde sul mio corpo ma non mi danno alcun fastidio, aggiungono solo un ulteriore brivido al tutto. Ci assaporiamo fino in fondo, abbiamo una pazza voglia l’uno dell’altra, è palese. Facciamo l’amore in modo decisamente carnale. Perfetto equilibrio tra sconfinata passione e dolcezza infinita. Sono così presa dal momento, che accidentalmente vado a sbattere sul clacson. Tutti e due sobbalziamo per il gran rumore ma un attimo dopo, rendendoci conto di esser stati noi a provocarlo, scoppiamo a ridere. Con i nostri sorrisi questo momento diventa davvero l’apoteosi. C’è tutto ciò che serve per star bene. Una perfetta complicità. Continuiamo a fare l’amore fino in fondo, ci prendiamo ogni brivido ed emozione che ci spetta. Mi sento un po’ come Rose in Titanic, quando fa l’amore con Di Caprio nella macchina d’epoca. Adoro quella scena. Pura passione. Per gioco decido così di fare come lei: tocco il vetro appannato dai nostri respiri affannati e lascio lo stampo della mia mano. Wow! Mi sento davvero in un film. Non potrei chiedere nulla di più.

Stiamo riprendendo fiato, ancora uno sopra l’altro, quando d’un tratto il mio Smartphone, appoggiato sul porta oggetti, suona e si illumina. Lorenzo butta lo sguardo sullo schermo ed esclama:

“Che palle cazzo!”

Questa uscita, poco cavalleresca e poco da lui, subito mi insospettisce. Mi volto per poter guardare il telefono e leggo l’anteprima del messaggio che mi è arrivato.

Marco -Ciao principessa! Come stai? Avrei voglia di…. –

L’anteprima tronca la frase lì, proprio come se ci stesse prendendo in giro. La faccia di Lorenzo muta in modo drastico.


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