7) Da incazzati ad abbracciati.Un fottutissimo tunnel.

Ho solo voglia di fare una gran dormita. Non voglio passare neanche un minuto di più in compagnia di questi pensieri. Giro la testa dall’altra parte e mi addormento sfinita.

Sono nel pieno del sonno, quando un rumore mi infastidisce e mi sveglia. Il telefono vibra, mi sono addormentata tenendolo tra le mani.

Apro gli occhi, sono totalmente rintontita ma il nome sulla schermata è chiaro, chiarissimo: Marco.

Guardo l’ora, essendomi addormentata, ho perso la cognizione del tempo. É l’una e un quarto.

Gli dà di volta il cervello? Cosa mi chiama a fare a quest’ora? Cos’altro avrà mai da dirmi, che valga davvero la pena che senta? Nulla credo.

Lo squillare imperterrito del telefono, rispecchia tutta la sua testardaggine: continua, continua e continua. Non mi lascia tregua. Ad un certo punto esasperata, rispondo. Non può togliermi anche il sonno.

Ovviamente non dico una parola, mi limito a starmene in silenzio al di là dello smartphone. Deve ringraziare il cielo per il solo fatto che abbia risposto. È lui quello che ha qualcosa da dirmi.

“Sono fuori da casa tua. Scendi.”

É impazzito? Che ci fa qui? Sarà vero? Perché dev’essere sempre tutto così incasinato? Quante ingiustificate pretese.

Riattacco. Se è qui, può restarci per tutta la notte, il giardino è abbastanza spazioso.

Con il passare dei minuti arrivano una serie di messaggi ma neanche li apro. Voglio solo dormire. Deve smetterla.

TOC

Sobbalzo, non appena sento un tonfo provenire dalla finestra. Ha lanciato un sasso. Mi alzo immediatamente dal letto, evidentemente vuole rompermi qualcos’altro oltre all’anima.

Tiro la tenda, guardo giù e lo vedo in carne ed ossa. Con il cappuccio della felpa in testa, proprio come piace a me. É davvero strano che abbia mosso il culo fino a qui, non è da lui. Non devo lasciarmi lusingare, devo ricordarmi che l’ho appena visto in macchina con una sconosciuta, circa quattro ore dopo avermi baciata. Questa è la verità.

Nessuna scusa sarà mai abbastanza forte.

Lo fisso al di là del vetro, senza aprire la finestra. Lui mi guarda e mi fa pure il dito medio.

Crede di essere simpatico? Mi esaspera.

Arriva un altro messaggio:

-Scendi sennò tiro un altro sasso, più grande stavolta però. Vestiti che fa freddo. –

Fa anche il finto premuroso, siamo all’apice dell’assurdo.

Che faccio, scendo? Conoscendolo, se si è intestardito, è in grado di spaccarmela davvero la finestra. Mi trovo a non avere scelta, o forse a scegliere di non averla.

Scendo giù di fretta, cercando di non far rumore, se mia madre mi dovesse sentire, avrebbe un motivo in più per pensare che sono davvero strana in questo periodo.

Esco dalla porta principale e mi rendo conto che mi sono scordata la felpa. Fa freddo ma non posso tornare dentro ormai. Sopravvivrò, tanto non ho intenzione di star fuori una vita.

“Ti avevo detto di coprirti, che fa freddo.”

“Marco dimmi quel che mi devi dire. Ho voglia di tornarmene a letto, domattina lavoro.”

“Sei acida Aisha”

E tu sei uno stronzo cronico, penso dentro di me ma mi limito. Non ho voglia di parlare, è lui che lo deve fare e si deve muovere, ho freddo.

Si toglie la felpa, rimanendo con una t-shirt (il solito bel vedere ovviamente), me la porge. Mi dice di coprirmi con quella.

La rifiuto e lui la lancia a terra.

“Lasciala pure lì se non la vuoi usare ma potresti approfittarne, una volta tanto che faccio un bel gesto.”

Lo odio, sa sempre cosa dire. Ma non mi muovo e la felpa rimane lì a terra, a dividerci.

“Come al solito Aisha ti sei fatta un film, non è come pensi. Dopo essere stato al bar e averti lasciata in bagno, me ne sono andato a casa, parecchio incazzato anche. Dato che la tua splendida amica non si è fatta gli affari suoi nel momento più sbagliato. Una volta a casa ho acceso un film e Jenny, la ragazza della macchina, una mia cara amica, mi ha scritto. Era ubriaca ed era rimasta sola fuori dal locale. Dopo essersi resa conto che non poteva di certo mettersi in macchina, mi ha chiamato, sapendo che abito poco distante. Così sono tornato al locale. L’ho trovata in auto, l’ho calmata un po’ ed ero pronto a riaccompagnarla a casa. Poi qualcuno ci ha puntato gli abbaglianti addosso e il resto della storia lo conosci. Sono arrivato da te a quest’ora, appunto perché l’ho appena riportata a casa. Come promesso. Cosa dovevo fare, lasciarla lì?”

10 e lode!

Questa scusa sembra davvero perfetta, fatta a regola d’arte. Non gli si può dire niente, quasi quasi riesce ad uscirsene anche come un uomo magnanimo, che aiuta il prossimo. Un ragazzo d’oro.

É esattamente quello che vuole farmi credere ma non ci riuscirà. Ormai di lui metto in dubbio anche l’esistenza, non mi fido più a prescindere.

Credo che perdere la fiducia in una persona, implichi la perdita della persona stessa. Come si fa a tenersi vicino una persona che ti ha già fatto del male? Con la paura che potrebbe farlo ancora e…ancora?

Non ci riesco. Mi è tanto difficile allontanarlo, quanto lo è restargli vicino.

Mi fissa in attesa di una risposta. Ma cosa vuole che gli dica? Bravo hai fatto bene, hai salvato una gentil donzella! Quando magari si stava solo lavorando una nuova possibile preda?

“Aisha puoi dirmi qualcosa per favore?”

“Non ti credo Marco, non ti credo. Non riesco più a farlo.”

“Sbagli.”

“Anche tu hai sbagliato, tante cose.”

Non c’è nulla da fare, ormai non riusciamo più ad avere un dialogo in cui l’uno non accusi l’altro per qualcosa.

Dove siamo finiti? Stavamo così bene qualche tempo fa, in quei momenti scherzosi, nei quali ci prendevamo in giro, ci facevamo i dispetti e finivamo per fare l’am…per andare a letto insieme. Quell’intesa si è rotta, non ho più voglia di scherzare con lui. Non c’è un futuro così, quindi perché dargli un’ulteriore possibilità? Quando so bene, che non è l’uomo che può starmi accanto? Si tratterebbe solo di rimandare un’altra volta la fine, prima o poi ci staccheremo definitivamente, lo so bene.

“Avrei voglia di fare l’amore, anche se fosse per l’ultima volta.”

Pronunciando queste parole, si avvicina. Raccoglie le felpa e me la mette sulle spalle.

É piena del suo profumo, averla addosso è un’agonia. Averlo vicino è bellissimo ma non durerà.

“Sei davvero arrabbiata, non mi parli più. Preferisco di gran lunga tutte le volte che ti incazzi e mi urli addosso, così silenziosa mi fai paura.”

Non può neanche immaginare quanta me ne faccia lui.

Per un attimo mi lascio andare, appoggiandogli la testa sulla spalla. Vorrei stringerlo ad esser sincera, anche se fosse per l’ultima volta. Lui allarga un braccio e mi avvolge. Il mio istinto parla per me:

“Ci immagini vecchi insieme? Faremmo a piatti e cuscinate tutto il giorno, sarebbe un casino.”

“Basterebbe comprare dei piatti di plastica.”

“Non mi piace mangiare nei piatti di plastica.”

Questo scambio di battute d’alto livello, strappa a tutti e due un sorriso. Da incazzati ad abbracciati con un sorriso, per l’ennesima volta. É un fottutissimo tunnel. Se solo potessi uscirne.

“Ma allora mi credi?”

“Non si tratta più di crederti o no Marco. Non ce la faccio più a reggere questa situazione, non mi fido di te. A partire dalle cose più banali, fino ad arrivare a quelle più serie. Non metto in dubbio lo star bene insieme, perché sarei una folle ma sono serena solo nei momenti in cui ti ho davanti agli occhi. Quando sei mio e basta e ne ho la certezza materiale. Tutto il resto del tempo è diventata un’agonia. Non funzionano così le storie d’amore, se d’amore si vuole parlare. Non può funzionare.”

Muoio dentro nel dirgli queste parole ma sento che sono quelle giuste.

Lui si alza senza replicare. Si limita a dirmi che tornerà a casa, togliendo il disturbo. Non oppongo resistenza ovviamente, non avrebbe alcun senso, dopo ciò che ho detto.

Faccio per ridargli la felpa ma lui va via. Mi lascia lì, avvolta nel suo profumo, con qualcosa di suo addosso. Come se non avessi già abbastanza di lui dentro di me.

É tremendo pensare che questa possa essere davvero la fine.


(Credete che la fiducia sia un qualcosa che si possa riconquistare? Vi è mai capitato di provare a ridarla a qualcuno? Mi piacerebbe sentire il vostro parere, nei commenti liberi, che potete lasciare qui sotto 😉 )

 

2 Replies to “7) Da incazzati ad abbracciati.Un fottutissimo tunnel.”

  1. Ci vuole un attimo per perdere la fiducia e tanto tempo e tanto amore x ritovarla …
    Impossibile no, ma non tutti trovano la forza x rimettersi in gioco da una parte
    e soprattutto di cambiare quello che l’ha fatta perderdall’altra…
    La beffa é che cambiando partner il gioco si ripeta’ sicuramente…
    allora magari vale la pena di provare!

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    1. Credo che le coincidenze siano davvero una figata caro lettore: ho appena scritto un pezzo che affronta questo concetto,e ricevo da te questo commento:super wooow,magia! Continua a leggere E vedrai che ne parlerò più avanti !grazie per la riflessione che condivido!

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