30) Preziose confessioni.

Apro gli occhi e mi ritrovo nel lettone di mamma. Ci metto un attimo a connettere il tutto. Tipico stato confusionale da risveglio mattutino. Dove mi trovo? Perché non sono nel mio letto? Che ora è? Che giorno è? Devo andare a lavoro? A che ora? Tempo di stirarmi e il cervello pian piano si riattiva e mi dà tutte le informazioni di cui ho bisogno. Sono in camera di mamma. Ieri sera non riuscivo a dormire. Sono le 9.45. É domenica. Una buona notizia già c’è: oggi non si lavora. Subito però mi torna in mente il motivo dell’insonnia. La chiamata di papà. Per non parlare del destabilizzante sogno su Marco. Affrontiamo questa giornata. Osservo il telefono ed è già pieno di notifiche. WhatsApp:

BeSTfRIENdS:

Chiara: Ciao ragazze, stasera i miei sono fuori a cena, super pizza da me? Pensavo di chiedere anche a Xavier e Victor.

Alice: Booomba! Ci sto!

Chiara: Vediamo che dice Aisha!

Lorenzo -Buongiorno principessa! Spero tu abbia dormito bene, senza troppi pensieri. Ho già voglia di vederti. –

Senza troppi pensieri? Sì, come no. Aiuto! Quante informazioni e pensare che è solo mattina. Sono quasi le dieci, è meglio che mi dia una mossa ad alzarmi e scendere in cucina. Mamma sarà già di sicuro operativa in giro per casa. Scendendo le scale, rispondo alle due chat. Do la mia conferma per la pizza da Chiara e rispondo a Mister X.

­-Buongiorno Mister X! Come puoi vedere dall’ora del mio risveglio, il sonno non è mancato. Confido anche io di rivederti presto. –

Non posso certo dirgli che ho sognato Marco per tutta la notte, baciandolo come se non ci fosse un domani. Dannazione ma perché l’ho sognato poi? Che senso avrà?

Il profumo dei muffin al cioccolato mi cattura e decido di buon grado di dar loro ogni attenzione. Loro sì che possono farmi del bene stamattina. Dolcezza gratuita e spensierata. Ne afferro subito uno.

“Buongiorno dormigliona!”

Grida mamma dal salotto.

“Buongiorno mamma!”

“Hai guardato qualche film pauroso ieri sera baby? A cosa devo la tua visita nel lettone?”

Magari mamma, magari, penso dentro di me. Quello che ho visto, non è stato di certo un horror, ma un sogno, che per quanto dolce, è riuscito a spaventarmi da matti.

“No niente film di paura, avevo solo voglia di fare la bimba per una notte.”

Mamma mi sorride e sembra proprio essere di buon umore, questo vuol dire che di certo papà non si è ancora fatto sentire con lei. Magari neanche lo farà. Si tirerà indietro per l’ennesima volta, non mi stupirebbe troppo. Ovviamente non dico nulla riguardo la telefonata ricevuta. Mi siedo al tavolo, mangio altri due buonissimi muffin e cerco di godermi il relax della domenica mattina.

“Ti va se andiamo a fare una passeggiata prima di pranzo?”

Ottima idea, una boccata d’aria può solo farmi bene. Ci vestiamo con una tuta comoda e via. Passeggiamo per le vie interne del paese, quelle più tranquille, parlando del più e del meno. Passiamo così un po’ di sano tempo tra mamma e figlia. Ogni tanto mi dimentico di quanto possa far bene. Mamma con la sua invidiabile diplomatica discrezione, cerca di capire qualcosa in più sulla mia vita in quest’ultimo periodo.

“Ma allora a cosa è dovuto il tuo buonumore in questi ultimi giorni?”

“Ai muffin della domenica mattina!”

Rispondo furbamente, sto decisamente tergiversando.

“E il nuovo LUI li saprà fare i muffin?”

Diretta e senza filtri, mamma spara un bel colpo. È determinata ad avere delle informazioni. É il momento giusto, per svelarle qualcosa. Non sono mai stata quel genere di figlia che racconta ogni dettaglio della vita alla madre. Quei tipi di rapporti non fanno per me. Esistono le amiche per i racconti dettagliati e scabrosi. A mamma preferisco riservare dei racconti più filtrati, nel bene e nel male. Certi particolari possono benissimo essere omessi. Immagiamo, se dovessi raccontarle, che ieri sera ho mangiato del sushi bendata con un uomo e che la sera prima ne ho baciato un altro, perché ero alticcia. No! Non esiste. Rimane però il fatto, che ho voglia di accennarle dell’esistenza di Mister X.

“Ebbene sì mami, c’è un nuovo spasimante alle porte e sembra essere degno di nota. Al momento non rilascio altre dichiarazione ma… ti farò sapere.”

“E la vecchia fiamma?”

Aia! Che domanda scomoda. Ci sta però, in fin dei conti mamma sa dell’esistenza di Marco, pur non avendolo mai conosciuto. Non si è mai espressa su di lui. Lo conosceva solo attraverso i miei stati d’animo. Aveva capito che un giorno poteva rendermi molto felice e quello dopo sotterrarmi. Mi ha anche consolata qualche volta a causa sua ma non le ho mai raccontato troppi dettagli. Ricordo solo che una volta mi ha detto:

“Ho come l’impressione che ti piaccia per davvero questo ragazzo ma stai attenta ti vedo triste troppe volte. Forse vi manca un punto d’incontro, solo tu sai se valga la pena sforzarsi per trovarlo. Occhio però che certi legami, una volta creati, restano silenziosamente dentro di noi, anche quando pensi che siano chiusi. Non andare troppo oltre, se decidi che non è quello giusto per te. Tornare indietro poi non è a costo zero.”

La mamma ha sempre ragione. Scelgo la via della diplomazia per rispondere, ancora una volta eviterò i dettagli.

“É finita mamma, ci abbiamo provato ma non ci siamo riusciti.”

“Mi fido di te. Mi basta che tu sia felice.”

Ecco uno dei motivi per cui amo il nostro rapporto: amore incondizionato. Mi ha sempre lasciata libera di prendere le mie decisioni, pur non perdendomi mai di vista. Silenziosamente c’è sempre. Tutto quello che posso desiderare da una mamma. Più passa il tempo più me ne rendo conto.

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Dopo le preziose confessioni, facciamo ritorno verso casa. Mamma si impegna a preparare un buon pranzetto domenicale, mentre mi occupo di riordinare casa. Ad un certo punto le suona il cellulare, la sento allontanarsi dai fornelli, per poter rispondere. Ho come un inspiegabile sesto senso. Ho la netta sensazione, che si tratti della telefonata di papà. Faccio finta di niente e continuo a fare le mie faccende ma allungo al massimo le orecchie, per poter ascoltare.

“Pronto, chi parla?”

Segue un istante d’interminabile silenzio. Non resisto, corro in cucina e la vedo seduta sul bracciolo del divano, incredula. Non appena si accorge della mia presenza, alza lo sguardo e mi guarda dritta negli occhi. Panico, ho paura di come potrà reagire. Cosa le starà dicendo? Sta cercando di controllarsi, non c’è dubbio. Sceglie di andare nell’altra stanza per proseguire la conversazione, evidentemente non vuole che senta. La cosa mi urta i nervi ma rispetto la sua volontà, in fin dei conti è stata colta di sorpresa, tanto quanto lo sono stata io ieri sera, avrà bisogno di qualche istante d’intimità, per poter riflettere. Mi fido di lei. Aspettare che torni in cucina è un’agonia. Intanto l’odore delle melanzane bruciate attira la mia attenzione e mi occupo del cibo rimasto sul fuoco. Eccola tornare, ha la faccia davvero sconvolta.

“Sapevi già tutto vero?”

“Sì, mi ha chiamata ieri. Mi dispiace mamma, volevo dirtelo ma non ci sono riuscita. Non ero sicura che ti avrebbe chiamata, ho preferito aspettare.”

Lei mi viene incontro e mi avvolge nel più caldo degli abbracci materni. Scoppiamo a piangere entrambe. Senza controllo.

“Sono felice per te Aisha. Ho sempre saputo che l’avresti voluto rivedere. Ha sbagliato tantissime cose ma è tuo padre e non ti negherò mai la possibilità di incontrarlo di nuovo. Il perdono è una scelta nobile, ricordalo sempre, per quanto possa essere difficile.”

“Sei sicura mamma? Se ti dà fastidio non lo farò. Non voglio più che stiamo male per lui.”

Lei mi guarda e sorride dolcemente, non servono altre parole. Rivedrò papà. Ho il cuore confuso che esplode di gioia. Non so quello che mi aspetta ma sono pronta ad affrontarlo. Quello stronzo, mi è sempre mancato.


( Capitolo che ci aiuta meglio a conoscere la nostra protagonista. Ho una curiosità tutta mia, che idea vi siete fatti di lei? Sapreste descriverla con tre aggettivi? Usate un istante del vostro tempo e scrivetemelo! Rimaniamo connessi ;-D )

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