27) Benzina al fuoco.

Sono un tantino agitata, essere bendata mi rende davvero vulnerabile. Sono nelle sue mani. Questo è senz’altro un modo alternativo per testare la fiducia.

“Sei molto sexy bendata, Aisha.”

Le sue parole, mi accendono, questa situazione sta diventando molto interessante. Lo sento muoversi attorno a me, fino a quando capisco, che sta per avvicinarmi il primo boccone di cibo. Che ansia. Di riflesso apro la bocca e assaporo il tutto. Non male devo dire, sento il sapore familiare del tonno, con del Philadelphia, ce la posso fare.

“Com’è?”

“Non male Mister X.”

Mi avvicina un altro boccone. Questa volta è più difficile cercare di mangiare compostamente, perché si tratta di una sorta di spaghetti in salsa. Cerco di far le cose per benino ma inevitabilmente finisco per sporcarmi. Lui prontamente mi passa le sue mani appena sotto le labbra, per pulirmi. Le sue mani stanno toccando solo la mia bocca ma le sensazioni che mi smuovono arrivano fino alla pancia. Quasi quasi, se è così, mi sporcherò anche al prossimo boccone.

“Tutto bene?”

Annuisco, il sapore era quello degli spaghetti con qualche verdurina, è ancora tutto sotto controllo. Mi imbocca la terza pietanza. Asciutta questa volta, non posso sporcarmi. Un sapore che mi ricorda il salmone. Do la mia approvazione anche a questo mix. Chiedo di poter bere qualcosa, ho sete. Vengo subito esaudita, mi avvicina un calice di vino bianco, faccio per prenderlo tra le mani ma lui mi blocca e mi aiuta a bere.

“No no, mia bella Aisha, niente mani per te.”

Bere per mano di un altro non è facile, inevitabilmente qualche goccia di vino fuoriesce e bagna leggermente la pelle lasciata nuda dalla scollatura della camicetta bianca che indosso, che a sua volta si bagna un pochino. Un piacevolissimo incidente di percorso.

“Ops! Perdonami. Non volevo sporcarti. Qui dentro comincia a fare caldo comunque Aisha.”

La situazione si sta davvero scaldando, stiamo dando benzina al fuoco. L’idea di avere delle gocce di vino bianco sul corpo, inevitabilmente mi porta a fantasticare su come potrebbe rimuoverle e ho la netta sensazione che sia lo stesso per lui.

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Lo sento che si sfila qualcosa, presumo si tratti del suo maglioncino, se non erro a memoria sotto dovrebbe avere una camicia. Mi sfiora il collo con le mani, fermandosi al punto appena sopra al seno, lì dove ho abbottonato il primo bottone della camicetta. Ho brividi ovunque. Mi prende dolcemente la mano e riprende a farmi assaggiare i pezzettini di sushi. Sento i gusti più diversi, un mix di sapori a cui si uniscono le emozioni. Devo dire che il sushi, mangiato così, è una bomba, un punto per Lorenzo.

“Allora Aisha, ti piace?”

“Molto Lorenzo.”

“Meglio che ti tolga la benda Aisha. Trovo faticoso starti vicino. Bendata mi fai un certo che…”

Lascio che sia il mio istinto a rispondere, non filtro le parole.

“Anche tu mi fai un certo che, te lo posso assicurare.”

Si avvicina, fa come per togliermi la benda ma si blocca per un istante, ad un centimetro dalla mia bocca. Abbassa il tono di voce.

“Ti bacerei ma non è ancora il momento giusto.”

Mi dà un delicato e lento bacio a stampo sulle labbra e mi toglie definitivamente la benda. Torno a vedere e me lo trovo lì, a pochi centimetri da me, con un’espressione a dir poco devastante. Ho sudato freddo. Ammetto di aver pensato che mi avrebbe tranquillamente potuta baciare da un momento all’altro ma ancora una volta ha scelto di non farlo. Credo che la cosa non mi sarebbe affatto dispiaciuta ma forse sta aspettando davvero il momento giusto.

Ma qual è poi il momento giusto???

Non sono troppo brava a razionalizzare ma se ci rifletto in fin dei conti, oggi abbiamo pur sempre avuto una sorta di discussione, quindi forse non è il giorno migliore per darsi il primo bacio. O forse sì. Non lo so. TILT. Lascerò condurre a lui il gioco, sono curiosa di capire dove e come voglia arrivare a quel punto. L’aspettativa è sempre più alta e l’attesa sempre più sottile.

“Non mi fido delle persone che pensano troppo prima di fare le cose Mister X.”

“Non si tratta di pensarci Aisha ma di far le cose fatte per bene, dando loro tutto il significato e l’importanza che meritano. La fretta è cattiva consigliera.”

Non fa una piega. Pur non rispecchiando il mio pensiero. Sono una che vive ai 200km all’ora costanti, raramente rifletto a lungo. Più conosco Lorenzo, più ho modo di capire, quanto lui sia diverso da me ma la cosa mi piace. La cosa crea equilibrio.

“Hai voglia di vedere il resto della casa?”

“Con molto piacere.”

Mi porge una mano per farmi alzare da terra e mi invita a seguirlo.

Partiamo dal suo studio, dove c’è una bella scrivania con dei fogli sparpagliati, strumenti di lavoro, appunti etc. Un classico insomma. Un solo elemento attira davvero la mia attenzione, una cornice. Ho subito la curiosità di fare il giro della scrivania, per vedere che foto contenga. Così faccio. La cornice è vuota.

“Mister X perché mai hai una cornice vuota?”

Lui sorride.

“Sei molto attenta Aisha. Comunque è per il semplice fatto che non mi sono mai impegnato per riempirla. Non ho mai abbastanza tempo.”

Le sue parole non mi convincono troppo ma in fin dei conti è un uomo, gli uomini non danno troppa importanza a queste cose. Siamo noi donne ad andarne pazze e saremmo in grado di riempire anche le cornici altrui. Voglio credere che sia così. Non amo le persone aride di sentimenti, né tantomeno le cornici vuote. C’è sempre tempo per l’amore. Proseguiamo con il bagno, un ambiente spazioso, con una vasca idromassaggio niente male. Adoro il rito della vasca con l’acqua calda e le bollicine, speriamo che quella abbia il tempo di riempirla e che non sia solamente lì in bella vista. Noto una serie di profumi appoggiati su di una mensola.

“Non hai un profumo preferito Mister X?”

“No, amo cambiare. Non sono abitudinario. Quale ti piace di più?”

Apro le varie boccette e le annuso una ad una. Trovo subito il mio preferito. Sventolo la bottiglietta.

“Mi piace questo!”

Si avvicina e mi invita a sentire quello che sta indossando. Mi avvicino al suo collo e… bingo! Ha indosso quello che preferisco. Alzo gli occhi su di lui.

“Bel colpo Mister X.”

Mi guarda soddisfatto, mi prende la mano e mi porta verso la sua stanza. Apre la porta e accende la luce. Ha un letto matrimoniale molto invitante, con vari cuscini sopra, fa venir voglia di tuffarcisi sopra. Un ampio armadio con parete a specchio e un mobile con sopra una signora radio.

“Questo stereo è una figata.”

“Sì, è stato un mio capriccio. Amo ascoltare musica prima di dormire. Mi rilassa.”

Dicendomi queste parole, tocca il tasto ON dello stereo e parte una canzone. Credo sia della musica classica.

“Non mi piace questo genere di musica Mister X.”

Si avvicina e mi fa segno di tacere.

“Non ti piaceva neanche il sushi Aisha. Credo che tu debba imparare ad apprezzare ancora un sacco di cose.”

Mi prende con sé e mi fa ballare, non mi sono mai mossa con queste note. Mi trovo un attimo a disagio. Non hanno nulla a che vedere con il mio amato raggaeton. Lui però è davvero bravo e mi lascio guidare. Mai avrei pensato di ballare un lento su delle note classiche. Quest’uomo è pieno di sorprese e credo che il suo modo d’esser e il suo mondo, così diverso dal mio, mi piacciano.

“Non mi sembra così male no?”

“Hai vinto tu Mister X, lo ammetto.”

Continuiamo a ballare in silenzio, vicinissimi l’uno altro. Appoggio la testa sul suo petto e mi rilasso, sto davvero bene. Questo momento di quiete idilliaca viene interrotto dalla vibrazione del mio smartphone. Ce l’ho in tasca dannazione, non posso ignorarlo, anche se vorrei. Sarà mamma. Gli chiedo scusa un secondo, mi stacco da lui ed estraggo il telefono. Numero privato. Non ho alcuna voglia di rispondere, se non fosse che lui mi esorta a farlo.

“Potrebbe essere importante dato lo strano orario Aisha. Rispondi pure non ti preoccupare.”

Ha ragione. Premo il tasto rispondi.

“Pronto.”

“Ciao piccola, sono papà.”

Mi sento mancare il terreno sotto i piedi.


( Il papà di Aisha, dopo anni, torna bruscamente in scena. Come reagirà lei? La presenza di Mister X in un istante così delicato, sarà un bene?)

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