23) Troppe coincidenze.

Siamo davvero troppo vicini. Posso sentire esattamente tutto quello che dice. So benissimo che l’ha fatto apposta a mettersi qui. Creando questa vicinanza, sa bene che può smuovermi qualcosa e ormai far così, è l’unica arma rimasta in suo potere. Incontrarmi per caso, creare un contatto più o meno casuale e farmi inevitabilmente pensare a lui. Maledizione, gli riesce ancora davvero molto bene. Silenziosamente si intrufola nei miei pensieri. Xavi fortunatamente ha la migliore delle idee:

“Usciamo? Mi fate compagnia per una sigaretta?”

Certo che sì. Allontanarmi da questo bancone è la cosa migliore. Mi incammino verso l’uscita. Pian piano schiena e pensieri non bruciano più, mi sono allontanata dal fuoco. Xavi e Chiara camminano davanti a me. Ad un tratto sento che qualcuno mi sfiora la mano. Mi sta toccando, è lui, sono di spalle ma riconoscerei le sue mani ovunque.

“Aisha, ti sei scordata questo.”

La sua voce. Ho paura di voltarmi, ho paura di guardarlo negli occhi. Sono però costretta a farlo, non posso scappare. Mi giro, ed eccolo davanti a me. C’è molta gente nel locale e inevitabilmente ci ritroviamo assai vicini. Lui è sempre meraviglioso ma non mi devo far incantare. Mi sventola davanti il mio portamonete. Che sbadata, l’avevo lasciato sul bancone. Lo riprendo e lo ringrazio.

Marco: “Di niente. Cosa faresti senza di me?”

La domanda più, volutamente, equivoca di sempre. Sembra studiata alla perfezione per stuzzicarmi. Fatta apposta per infastidire i miei pensieri. Una delle sue frasi ad effetto. Ma in realtà, ancora una volta, è tutto frutto di una fatale coincidenza. Di uno stupido portamonete. Mi limito a fargli una smorfia, non ho voglia di sfidarlo a parole. Mi volto e vado via. Esco dal locale e ritrovo subito Xavi e Chiara.

Lei: “Cosa voleva Marco? Non gli è ancora chiaro il concetto di starti alla larga?”

“No, colpa mia. Mi ero dimenticata il portamonete sul bancone.”

Xavi ascolta in silenzio, nascondendosi silenzioso dietro la sua sigaretta. Credo di sapere comunque quello che sta pensando. Victor e Alice ci raggiungono. Viene proposto di andare a ballare. Ci sta. Chiara però si tira indietro, proviamo a convincerla ma lei ci spiega che preferisce rientrare a casa, non è dell’umore adatto. É già felice di esser uscita un pochino per distrarsi, per oggi le va bene così. Non insistiamo più di tanto, non avrebbe senso, deve rispettare il suo stato d’animo. Avremo tante altre occasioni per ballare spensierate. Per quel che mi riguarda invece accetto volentieri. Non ho per niente voglia di andare a casa ad interrogarmi senza senso sulla bugia di Mister X, né tanto meno di regalare i miei pensieri a Marco, la discoteca andrà benissimo. Xavier e Victor si offrono di portarci al locale e di riaccompagnarci poi a casa, dato che Chiara farà ritorno autonomamente con la propria auto. I ragazzi sono venuti con due macchine, ovviamente Alice sale con Victor e io invece faccio volentieri compagnia a Xavier. Saliamo così nelle rispettive auto.

Xavi: “Non l’ho vista troppo bene Chiara.”

“Lo so ma credo sia normale. É ancora tutto troppo fresco.”

“E tu, che me racconti invece de questo Lorenzo?”

Uffa! Altra domanda scomoda stasera. Rimango in silenzio ma prosegue lui:

“Me pare che non te ha fatto troppo piacere la foto che te ho mostrato. Ho fatto una cazzata?!?”

“No Xavi tu non c’entri è solo che…” mi vien spontaneo di dirgli la verità: “…credevo fosse in Germania. Sono caduta dalle nuvole.”

Rimane muto per un istante, poi trova delle parole:

“Cazzo! Non è proprio la stessa cosa.”

“No per niente e non capisco perché mi ha mentito.”

“Eh! Devi chiederglielo, non c’è altra via. Sembra che te piaccia questo ragazzo, è meglio essere chiari fin da subito.”

“Sì. Stasera però non ci voglio pensare.”

Giro la rotellina del volume della radio al massimo e mi lascio carpire dalla magia della musica latina, che tanto amo. Ogni volta che salgo in macchina di Xavi, ci sono delle canzoni meravigliose, si vede che appartengono al suo mondo. Dovrei lasciare Shazam perennemente acceso, quando viaggio con lui. Lui capisce subito la mia volontà di alleggerire i pensieri e comincia a cantare la canzone che sta andando alla radio. É bellissimo sentirlo cantare in spagnolo, ha una particolare magia questa lingua. Credo che anche le canzoni dello ‘Zecchino d’Oro’ sarebbero sexy in versione spagnola. Canta, mi guarda e sorride.

“Dai canta anche tu scema! Tanto lo so che le conosci tutte queste canzoni!”

Effettivamente ha ragione ma mi vergogno a cantarle davanti a lui, il mio spagnolo è molto casareccio. Lui però riesce a coinvolgermi e cominciamo a cantare, scherzando insieme. Tra un acuto e l’altro, ad un certo punto del nostro esilarante duetto, arriviamo al locale. Peccato, ci avevo quasi preso gusto. Parcheggiamo e ci ricongiungiamo ad Alice e Victor. Entriamo, andiamo subito verso il bancone e cominciamo con qualche cocktails. Balla, drink, balla, drink, balla, drink, drink, drink: credo di essere ubriaca. Sono in pista ed è evidente che in piedi, non sono più molto stabile. Barcollo. Victor e Alice sono immersi nel loro micro-cosmo d’amore, inutile cercare la loro attenzione. Xavi si avvicina, cerca di parlarmi ma la musica è molto alta, fatico a sentirlo. Si avvicina ancora di più, vicino vicino all’ orecchio. Sono in preda all’alcool, gli tappo la bocca con la mano e lo stringo a me per ballare. Lui non oppone alcuna resistenza e mi fa muovere a ritmo. In quel modo che sa fare solo lui. Mi guida nei movimenti e mi fa divertire da matti. Rimaniamo stretti per un po’, è piacevole. Quando c’è alcool in circolo, è tutto molto più afrodisiaco del normale. I gesti assumono sapori e significati diversi, ci confondono.

dancingcouple

Victor e Alice si avvicinano a noi, anche loro sono belli carichi. Alice estrae lo smartphone dalla pochette e propone un selfie di gruppo. Non ho neanche il tempo di mettermi in posa, che lei ha già scattato. Gira veloce lo schermo verso di noi, per farci vedere come siamo venuti, riesco solo a cogliere di esser molto vicina a Xavi e di avere una faccia sconvolta nello scatto ma va bene così. Non sono in vena di impegnarmi per una foto. Balliamo per un altro po’ e mi sento sempre più brilla. Ad un certo punto mi trovo costretta di chiedere a Xavi, di accompagnarmi fuori, devo prendere un po’ d’aria. Usciamo così all’esterno. Xavi capisce che non sto troppo bene e mi chiede se ho voglia di tornare a casa, dicendomi che forse sarebbe meglio. Manderemo un messaggio agli altri due per avvertirli. Tanto non credo che sentiranno troppo la nostra mancanza. Ci dirigiamo all’uscita del locale. Prendo Xavi sotto braccio, non camminerei molto dritta altrimenti. Destino vuole, che uscendo, ci troviamo davanti Marco. Troppe coincidenze. La scena si arresta per un istante: guardo Marco, Marco guarda Xavi e Xavi lo fissa dritto negli occhi, nessuno molla il colpo. Fuoco. Purtroppo è evidente che sono brilla e Marco lo coglie subito e non si risparmia di farmelo notare.

“Tutto bene Aisha?”

Xavier risponde per me:

“Lei sta benissimo.”

Stupidamente e involontariamente scoppio a ridere.

“Certo! Non sono mai stata meglio!”

Marco mi guarda malissimo, con totale sdegni. Non aggiunge altro, ci sorpassa e va via. Esco dal locale, rimanendo aggrappata al braccio di Xavi. Forse ho esagerato.


( “In vino veritas” dicono… Tocca a Xavi ora riportare a casa Aisha, potrebbe esser l’occasione giusta per giocarsi le sue carte, o si limiterà forse a fare il gentiluomo? Sembra proprio che in ballo non ci siano più solo Marco e Lorenzo… -tUtTocAmBiA- )

7 Replies to “23) Troppe coincidenze.”

  1. No, no!
    In vino non sempre veritas ma casini sicuramente…
    L’amore se c’è é l’unico afrodisiaco permesso!

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    1. Meravigliosa mente romantica e con le idee chiare! Sbagliando si arriva a trovare la giusta via secondo me, nessun errore avviene per caso, fa tutto parte di una sorta di disegno che ti porta là dove devi essere 😉 Aisha sta senza dubbio compiendo il suo percorso..!

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      1. troppo comodo così. almeno uno non ha mai colpa di niente. è tutto scritto dal destino, gli errori servono. poco credibile e molto comodo come auto giustificazione.

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      2. Le donne sono amiche della luna Lorenzo, cambiano mille facce, devi osservarle ogni giorno per capirle. Non credi nel destino? Tutto casuale?

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      3. La luna mostra alla terra sempre e solo la stessa faccia. giusto per farti capire quanto anche i detti si basino su pregiudizi falsi e “scaramantici”. Penso che il destino non esista, ovviamente non è tutto casuale perchè al caso si uniscono le nostre scelte. Dire che alla fine sarà il destino a guidarci è un’ottima scusa per evitare di doversi impegnare nel raggiungere determinati risultati.

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  2. Ciaooo cara
    Ebbene si…mi sono appassionata a sta storia!!!
    Prima di tutto voglio farti i miei complimenti…sei una ragazza davvero in gamba!!!
    Per quanto riguarda la storia…beh…ti dirò, io tifo per Xavier…mi fa una tenerezza e poi fin’ora mi sembra l’unico che ci tiene sul serio per aisha e che sopretutto la rispetta x quello che è!
    Lorenzo, nn so perchè, ma nn mi convince…sono arrivata addirittura a pensare ke potrebbe essere un amico di Marco ingaggiato da lui stesso x ki sa quale scopo…troppa fantasia??? 😅
    Vabè staremo a vedere…anzi a leggere!!!
    Un abbraccio forte

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    1. Ciao! Innanzitutto grazie mille! Sono super felice di averti tra i lettori, adoro scoprire via via chi c’è dietro lo schermo 😉 Comunque la fantasia non è mai troppa assolutamente, mi piace sapere come immaginate la storia! E…staremo a vedere! Ogni uno ha il suo preferito (anche io ho il mio😋) Già ti posso dire che domani la situazione… scotterà! A presto!

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