Chiara risvegliatasi dallo stato di trance, chiude la bocca e prende Alice per un braccio, dicendole di voler essere accompagnata alla toilette. Classica scusa per tagliare la corda. Vogliono lasciarci soli. Perfetto.
Rimango faccia a faccia con Mister X. Mi rendo conto di essere in difficoltà, fatico a reggerne lo sguardo.
Lui: “Mi piace il mio soprannome comunque. Potrei sembrare un personaggio da film. ”
Sorrido imbarazzata, sperando che la mia testolina, mi suggerisca qualche parola giusta.
“Non capita tutti i giorni di trovarsi dei bigliettini anonimi sul parabrezza. Te lo sei guadagnato.”
Ok, so ancora parlare. Cerchiamo ora di evitare ulteriori figure di EMME.
Lui: “Non sapevo bene come fare per avvicinarmi a te. Circa ogni giorno passo in centro per la pausa pranzo. Ti vedo sempre in negozio dedita alle tue vendite ma non posso di certo entrare e comprare qualcosa da donna. Avrei fatto passare un messaggio sbagliato. Ho preferito attendere. Sono un grande osservatore, amo studiare le persone e ci avevo preso gusto a guardarti a dire il vero. Ho avuto la sensazione che valesse la pena provarci. Hai sempre il sorriso stampato e questo ti fa meritare più di un bigliettino sul parabrezza. Non sono un timido ma non volevo essere scontato o passare per uno dei tanti marpioni, che ti rompe le scatole a lavoro. Ed eccoci qui, per caso e per fortuna.”
Wow, quanto è diretto! Non sono abituata a questo genere di lusinghe. Ad oggi solitamente i complimenti vengono fatti virtualmente, è più facile scrivere un messaggio che usare delle parole vere. Lui invece ci sta mettendo la faccia, è tutto reale e questa cosa mi piace da matti.
Avendomi detto, che è solito passare in pausa pranzo, mi viene in mente di averlo già visto passare qualche volta davanti al negozio. Ecco perché il suo viso non mi è del tutto nuovo. Vedo spesso passare dei “personaggi fissi” a quell’ora e lui, se non ricordo male, è uno di quelli sempre in giacca e cravatta. Non amo gli uomini in abito, non sono il mio genere. Ecco forse il motivo per cui non mi sono mai soffermata troppo su di lui ma vederlo con questa camicetta leggera, che non teme la brezza di stagione, cambia davvero tutto. Si fa notare.
“Posso offrirti un drink?”
Fatta! Ci spostiamo al bancone e cominciamo a chiacchierare del più e del meno, tra un sorso e l’altro. Ha un sacco di cose da raccontare, non ci sono mai momenti morti. Si vede che ha qualche anno in più d’esperienza. Mi racconta del suo lavoro, è un rappresentante orafo e subito mi vien voglia di nascondere gli anelli, gli orecchini e la collanina di bassa bigiotteria che indosso. Non ho mai avuto la passione per i gioielli, a volte venticinque euro per un bijoux mi sembrano già troppi. Sarà perché mi piacciono gli accessori grandi e mediamente vistosi. Non sono una da microbico “punto luce” come girocollo, motivo per cui è meglio che mi tenga lontana dall’oro. Mi servirebbe un capitale per avere qualche soddisfazione. Chiacchierando in scioltezza, mi svela un aneddoto: pur lavorando con i gioielli non è mai riuscito a regalare un anello ad una donna. Dice che gli fanno venire l’ansia. Siamo in due. Spero però che non si tratti dell’ennesimo esemplare di uomo, affetto dalla sindrome da ‘paura di un rapporto duraturo’.
Arriva la domanda fatidica:
“É da circa mezzora che parliamo di frivolezze, vorrei sapere qualcosa sulla tua situazione sentimentale. Non sarebbe il massimo offrirti un altro drink e magari finire a parlare del tuo fidanzato. Libera o accoppiata?”
Libera, che parolone! Libera in ambito sentimentale lo ero da bambina forse, prima delle scuole elementari probabilmente. Quando per star bene, bastava uscire per strada a giocare: senza pensieri, senza impegni, senza un amore. Quando ti potevi fidanzare con tutti i bambini che volevi e puoi lasciarli anche senza dirglielo. Tanto poi si tornava ad essere amici. Credo sia quello il momento della vita, in cui si è davvero liberi di essere quello che si è. Momento in cui la felicità è una cosa solo tua e non dipende da nessun altro fattore. Quando ancora non sai bene cos’è l’amore, a parte quello per mamma e papà. Sogni di diventare grande per essere libero, poi scopri che è una bella fregatura e che non si torna più indietro.
Torniamo a noi, la mia testolina cerca di elaborare la risposta giusta.
“Sono… un po’ incasinata ma fondamentalmente libera.”
Mi guarda con sospetto, forse ho sbagliato risposta.
“Una libertà in ristrutturazione insomma. Ci sta. Sempre meglio di scoprirti madre di famiglia all’improvviso dai. Vediamo il positivo.”
Tutto d’un tratto comincia a piovere. Ci ripariamo sotto un portico, dove si accalca tutta la gente. Caos. É in arrivo un temporale. Alice e Chiara mi ritrovano. Dicono che sarebbe meglio rientrare, tanto il temporale non cesserà.
Lorenzo mi guarda:
“Credo di voler il tuo numero di telefono Aisha. Mi servirà per parlare della ristrutturazione della tua libertà, è per una buona causa!”
Chiara e Alice sentono senza dubbio le sue parole. Cominciano a saltellare entusiaste, che amiche sciocche che ho ogni tanto ma è grazie a loro se sono qui, quindi possono farlo per oggi.
Sono felice che me l’abbia chiesto e che non si sia limitato a scoprire il mio cognome per cercarmi su Facebook. Ormai è la norma. Ci si trova nel web e si pensa di poter conoscersi così. É ovvio che gli lascerò il mio numero, non capita tutti i giorni di incontrare un Mister X così interessante.
Gli scrivo il mio numero sul telefono. Mi fa subito uno squillo, affinché anche io possa salvare il suo. Non appena inizio a digitare il nome, per salvare il contatto, mi arriva un messaggio:
Marco: –Buonanotte piccolina, puoi ordinarmi di starti lontano ma non puoi impedirmi di pensarti. –
Rimango spiazzata, immobile, non me l’aspettavo.
Lorenzo si accorge del mio momento di difficoltà:
“Non ricordi più il mio nome? Puoi salvarmi come Mister X.”
Devio subito l’attenzione con una battuta. Gli dico che è stato un piacere conoscerlo, lo saluto e a braccetto di Alice e Chiara mi dirigo all’uscita. Mi sento un po’ stravolta, quel messaggio non ci voleva. Avevo trovato un attimo di spensieratezza ma Marco è riuscito subito a rovinarmela. É pazzesca la coincidenza della tempistica dell’arrivo del messaggio: nell’esatto momento in cui stavo per salvare il numero di Lorenzo. Un destino beffardo, come se Marco mi stesse osservando, come un monito a non farlo. Non ha importanza, sono libera, posso farlo, senza alcun problema. Lorenzo sembra essere un bel tipo, al diavolo le paranoie. Conoscere una persona, non è di certo un peccato. Non devo sentirmi in colpa. Chiara e Alice vogliono i dettagli della conversazione e continuano a farmi notare, quanto Mister X sembri essere perfetto. Troppo quasi.
Arrivo a casa, tolgo la coroncina, tolgo il trucco e mi siedo sul bordo del letto. Mi sento davvero strana. Decido di non rispondere a Marco, sarebbe inutile. Mi stendo a letto e come di consuetudine apro Facebook, per dare la ‘sbirciatina pre-nanna’. Trovo la richiesta d’amicizia di Lorenzo. Accetto. Ora vorrei proprio scoprire qualcosa in più su di lui. Comincio a scorrere le informazioni sul suo profilo. Spio le foto e l’idea che mi faccio, è quella di un personaggio composto ed ermetico, almeno per quanto riguarda il suo lato social. Non è sicuramente un Facebook-addicted, il che mi piace, non amo i personaggi troppo social. Dopo un po’ diventano noiosi. Non scopro niente in più su di lui. Il ragazzo sembra essere pulito. Immagino che anche lui, sia dietro qualche schermo a spiare il mio profilo. Io sono decisamente più social di lui. Uso Facebook spesso, mi diverte ma non svelo mai troppo. Le apparenze sono apparenze e con esse si può tranquillamente giocare e condividerle ma la sostanza e le cose che contano ovviamente le tengo per me. Non per nulla leggendo il mio profilo, potrei sembrare una ragazza leggera e spensierata, quando nella realtà dei fatti, ho anche io i miei problemi, i miei trascorsi e le mie pecche, come tutti. Tutte cose che tengo per me, non sono una di quelle che usa Facebook per le lamentele o i piagnistei. Il social è il paese dei balocchi, dove siamo tutti belli e brillanti. Lasciamolo tale, va benissimo così. Ogni cosa ha un suo posto.
Un messaggio arriva sul cellulare. Potrebbe essere nuovamente Marco, dato che non gli ho risposto, oppure il primo messaggio di Lorenzo.
-Incantato di averti conosciuta dolce Aisha. Dal vivo non smentisci l’immagine che mi ero fatto di te: bella, solare e di contenuto. Ti scoprirò. –
Wow, che parole, che messaggio e che charme. Sembra esser davvero un uomo di quelli con la ‘U’ maiuscola ma è presto per poterlo dire. Le maschere che possiamo indossare sono di infinite forme e colori. I presupposti ci sono comunque, mi ha suscitato una curiosità, che non sentivo da tempo. Credo di aver voglia di conoscere Mister X. Involontariamente però mi sento un po’ in colpa, non so bene perché, forse è la mia testa che non si sente libera del tutto ma è solo una sensazione. Marco non c’è più ma ho come il timore che si trovi ancora dietro l’angolo. Troppo vicino ai miei pensieri.
-Grazie. Buonanotte Mister X! –
Imposto la sveglia e mi addormento.
(Giusto o sbagliato che Aisha si butti nella conoscenza di Mister X? Ha senso sentirsi in colpa per Marco?A voi…facciamo scorrere le idee…!)
“risvegliatasi dallo stato di trans” cioè da addormentata è un transessuale e da sveglia torna donna? 😀
lo stato probabilmente era di trance. 😛
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Il tuo stile di scrittura è gradevole, probabilmente di getto, ma devi rileggere e correggere, trans, bijou, apparte le i scritte I e gli spazzi messi spesso male con i segni di punteggiatura. Sono davvero tanti tanti gli errori, troppi per un racconto che deve essere gradevole e scorrevole, secondo me già con una sola rilettura elimineresti il 90% degli errori.
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Ciao Lorenzo! Mamma mia per lo stato di trans -trance che vergognaaaa 😱😱😱😱 comunque grazie mille consigli preziosi, hai sicuramente ragione! Vedrò di farne tesoro e aggiungerò un’ulteriore rilettura. Purtroppo a volte pur rileggendo, la mente legge giusto, devo esser meno veloce, è un mio difettuccio 😁 Per quanto riguarda la punteggiatura mi è arrivata anche una mail privata con un consiglio super utile! Prendo tutto e vedo di migliorare , graaaazie!!!
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Se posso darti un consiglio i cerco di fare così. Prima lo rileggo seguendo la storia, per capire se fila, ha senso e se le forme verbali sono corrette, alla seconda lettura non seguo quello che accade altrimenti la mente continua a leggere bene perché segue la logica, ma proprio leggendo le singole parole quasi come se fossero separate dal testo, questo mi aiuta a trovare degli errori. Spesso alcuni sfuggono comunque.
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