Cimentarsi in un pezzo che celebri le donne non è cosa facile. Ma si dice che quando una cosa sembra difficile, bisogna provare a smontarla in pezzetti più piccoli, ed affrontarli uno per volta. La difficoltà sembrerà così minore e magari si riuscirà comunque nell’intento. Mi sono riproposta dunque di non parlarvi delle donne in generale, ma di una in particolare.
Di solito le storie partono dall’inizio, ma questa voglio raccontarvela dalla fine e per di più partendo da un disegno.
Se dovessi disegnare questa donna, così com’è oggi, partirei senz’altro dal suo sorriso. Autentico e rassicurante.

Poi disegnerei i suoi occhi. Espressivi e maturi.

Cercherei di delineare i tratti della sua fisionomia con precisione, così sarei certa di ottenere un bel disegno.

Mi scatenerei poi con la penna, pensando ai suoi capelli. Onde di fuoco.

Metterei qualche ruga qua e là, ma solo perché vorrei che il ritratto fosse realistico. In realtà quando la guardo non mi soffermo mai sui naturali segni dell’età, a me sembra sempre la più bella. Vi ritroverete dunque davanti ad un volto meraviglioso, ma soprattutto sereno.
Una donna in pace con sé stessa, anche se ha combattuto tante battaglie. Una di quelle persone che trasmettono calma e benessere soltanto a guardarle. Questo è dunque il disegno di un lieto fine. Ma la sua storia non è stata sempre felice. Si tratta di una donna che ha sofferto molto, ma è diventata così forte e magnetica, anche per le esperienze negative che ha vissuto. Ci sono momenti in cui l’avrei dovuta disegnare disperata. Anche se sono certa che se pur con le lacrime più profonde, sarebbe stata bellissima. Scusate se continuo a dire che è bella, ma lo è per davvero.
Ora smetterò di disegnare e proverò ad usare la penna per raccontarvela. Partirò dall’inizio questa volta. Ma vi prego, quando la storia vi sembrerà cruda e triste, ricordatevi di quel volto sorridente che vi ho descritto, perché ora è così. E tengo immensamente a quel sorriso.
Da piccolina era la figlia di mezzo, tra due fratelli maschi. Ai suoi tempi voleva dire che più che una sorella, per loro doveva esser anche una seconda mamma e una brava donna di casa. Si sa, in un passato, ahimè non così lontano, le donne venivano viste così. Avrebbe sognato di studiare e di fare la puericultrice. Sarebbe stata perfetta, ha una dolcezza e una maestria tale con i neonati, che avrebbe avuto di certo successo. Ma per una serie di circostanze etiche ed economiche non ha proseguito gli studi. Si è sempre cimentata in svariati lavori, dai più umili e rispettabili, a quello che ad oggi la gratifica di più. Ora fa la fatina in un’erboristeria. Mi piace chiamarla fatina, perché quando la immagino a lavoro, la vedo proprio così. A far pozioni tra le erbe naturali e a dispensare consigli a dir poco magici.
All’età di 14 anni ha conosciuto il suo primo grande amore. Lo ha sposato e dopo nove splendidi anni insieme hanno avuto una bellissima bimba. Sembra quasi che la storia ci stia portando a quel bel volto sorridente del disegno, ma no, non è ancora il momento. Un giorno la polizia ha suonato alla sua porta, annunciandole la tragica ed improvvisa scomparsa del marito. Aveva perso la vita in un incidente d’auto. Una tragedia. Si è ritrovata sola, con una bimba di due mesi e mezzo. Dalla felicità, all’abisso, in un’istante. Ha versato tutte le sue lacrime. Un dolore immenso, anche solo da immaginare. Ma lei ha reagito, ed è rinata. Si è rimessa in piedi e in gioco con la vita. La forza . Lei.
Si è ricostruita, pezzetto per pezzetto e dopo alcuni anni ha ritrovato un nuovo amore. Dando nuovamente tutta sé stessa. Ha passato degli anni davvero felici. Se li meritava. Si è sposata ed ha avuto un’altra bambina. Vi sembrerà nuovamente che stiamo tornando verso il suo ritratto felice, ma non è ancora il momento. Pazientate. Ha sofferto di nuovo. Il suo matrimonio è finito. Un divorzio. Ha toccato il fondo, ma ha reagito ed è rinata un’altra volta. Ha fatto un lavoro immenso su sé stessa, cercando la felicità dentro di sé, non più nell’amore o in qualcosa di esterno alla sua anima pura. Ha ampliato i suoi interessi, studiando il mondo interiore, le energie, provando a vedere l’essenziale, che ha capito essere ‘invisibile agli occhi’. Senza mai trascurare il fatto, che in tutti quei mutamenti, talvolta brutali, è riuscita a crescere due figlie nel migliore dei modi.
Ora è felice. Vive in un bell’appartamento, pieno d’energia positiva. Ha un gattino grigio, che la rende ancora più ‘streghetta’ e un lavoro che le piace, quello della fatina di cui vi ho parlato. Tutt’ora affronta le difficoltà che la vita le mette davanti, ma lo fa con il sorriso autentico e rassicurante che vi ho descritto all’inizio. Ha raggiunto una pace interiore che nessuno più può turbare, merita ogni attimo di felicità che incontra. Lei sostiene che le due figlie siano la sua forza, ma per loro è lei la più grande forza della natura mai esistita. Un’ispirazione.
Ecco ora pensate pure a quel volto sereno, è lei.
Con queste parole forse non ho celebrato la straordinaria bellezza di tutte le donne del mondo, ma raccontandovene una, ho voluto tentare di rendere omaggio alla forza che caratterizza tutte noi. Meritiamo tutte di essere ritratte con un volto sorridente.
Buona festa della donna, mie care forze della natura.
Una Bionda e Una Penna, figlia di una donna sorridente.

Se vi va, scrivendo nei commenti, condividete quella che per voi è un esempio di donna, colei che vi ispira. Raccontatemi due parole di lei e arricchiamo insieme questa riflessione. Creiamo energia. Grazie❤️
Sto sorridendo anche se qualche lacrima è scesa ma questa volta di dolce gioia per quello che ho letto che mi rappresenta…Grazie, grazie, grazie!!! ❤️
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Lasciare scorrere le emozioni è un occasione per sentirsi liberi ❤️
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La donna che ispira la mia vita è la mia nonna materna, che si fa chiamare Maria da quando siamo nati noi nipoti mentre prima era Mariuccia, o meglio Mariucci in friulano, cosicché adesso marito e figli a volte non sanno più come chiamarla e allora tutti si limitano a chiamarla “mamma” (a volte scappa “mamma” anche a me che sono la sua prima nipote!).
La nonna Maria è una persona buona dal cuore generoso e sorridente: sì, è proprio il suo cuore che è sorridente! Quando si sono sposati, lei e il nonno non avevano molto: il loro armadio era la scatola di cartone del frigorifero! Erano però così felici al punto che il nonno ancora oggi decanta come “Squisiti!” i primi piselli che la moglie gli ha cucinato mettendo il sale già ad inizio cottura e facendoli quindi diventare dei pallini di piombo. Mariucci è madre di 4 figli e 6 nipoti, tutti educati a far funzionare il proprio cervello; la sua dote più ammirevole è che, nonostante i forti dolori dell’anziano corpo, non si lamenta mai (ho molto da imparare!) e la sua abilità più grande è cucinare: fa dei veri manicaretti, come solo una nonna sa fare, piselli compresi!
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Che meraviglia, riesco quasi ad immaginarla e sento il profumo di buon cibo e il calore che c’è a casa delle nonne❤️ la sua forza ieri, come oggi, è lampante! Grazie di cuore.
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Sant’Agostino scriveva: “Sotto lo stesso fuoco la paglia brucia e l’oro brilla” e devo dire che leggendo la tua storia emerge chiaramente che sei oro in quanto davanti alle avversità hai saputo brillare.
Un saluto
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Grazie Mr.Loto, imbattendomi nel tuo commento decido di fare un giro sul tuo blog e resto attratta dal downshifting, ci devo fare un serio e complicato pensierino…
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