Iniziamo con le cose semplici: Buon Anno bella gente! Di cuore!
Ho cominciato a scrivere la riflessione di fine anno il 31 Dicembre, in pausa pranzo a lavoro, ma ovviamente non avevo il tempo necessario per finirla. L’ho salvata in bozze. L’ho ripresa in mano ieri, il 1 Gennaio, ma non ero abbastanza concentrata, ero intenta a godermi il primo giorno dell’anno e a montare i nuovi lampadari in casa. Vale lo stesso se la finisco di scrivere oggi? Credo proprio di sì. Anche perché quest’anno mi ha proprio insegnato che puoi fare tutti i programmi e i conti di questo mondo, ma ci sarà sempre qualche imprevisto o cambiamento che determinerà il tuo ritmo. Non può andare sempre tutto come avevi programmato e mi duole ammetterlo, perché ho sempre creduto di essere una maga professionista dall’organizzazione. Invece no, quest’anno ha voluto sorprendermi più volte al suo di ritmo. Forse sto semplicemente parlando del destino.
Chi mi conosce almeno un po’ sa che il più grande progetto che ho portato a termine quest’anno è stato quello di comprare e ristrutturare una casa, per la precisione il tetto sotto il quale sto scrivendo fiera questo articolo. Ma questa frase scritta al singolare, fatemelo dire con la franchezza con la quale la penso, fa davvero cagare. Perché tutto questo non l’ho fatto da sola, ma con il mio uomo: LUI. Abbiamo creato qualcosa di grandioso, di NOSTRO. Ci siamo ritrovati a dovere prendere decisioni, a fare scelte e in dei momenti sacrifici importanti. Abbiamo fatto gli adulti e ogni tanto lo ammetto, è stato difficile e a tratti noioso, ma con lui a fianco è stata la cosa giusta, al momento giusto. Da sola mi sono sempre sentita una persona forte ma con lui credo proprio di essere invincibile. Ogni tanto magari mi è sembrato di perdermi le cose più leggere e qualche avvenimento ‘mondano’ che accadeva fuori, ma poi ho capito che quello che stavamo facendo in quell’instante era una possibilità immensamente grande da dover sfruttare e alla quale dare ogni energia. Il resto poteva aspettare. Quest’ anno però vorrei andare a ballare qualche serata in più ;-P
Ringrazio quindi il 2017 per avermi regalato questa gigante emozione, fatta di mattoni e sudore e in questo 2018 voglio godermela in ogni singolo metro quadro e voglio riempirla di significato e ricordi. Questa casa è una realtà materiale, ora voglio darle un’anima.
Per quanto questo progetto sia stato il 60% di questo 2017, sono consapevolissima di aver fatto anche molto altro e ho voglia di condividerlo con voi. È praticamente impossibile raccontare tutto ciò che accade nel corso di 365 giorni, ma la mia mente schematica e organizzatrice adora fare un giochetto alla fine di ogni anno, utile ad incanalare i ricordi importanti. Il gioco consiste nel pensare ai tre avvenimenti più significativi che abbiamo vissuto nel corso dell’anno. Tre non di più, bisogna pensarci bene.
Scervelliamoci.
Sul primo non ho dubbi: la mia più grande compagna di avventure è diventata mamma ed è stata un’emozione immensa, che vivo tutt’ ora ogni volta che ci incontriamo. Non vado più solo a trovare lei ma vado da LORO. E osservarli insieme è la cosa più spettacolare che si possa vedere. Una mamma e il suo bimbo: puro amore. Ricordo la mattina che mi sono svegliata ed è arrivato il fatidico messaggio: ‘Ce l’ho fatta, è nato.’
Logicamente per i primi cinque minuti non ci ho capito una mazza, poi ho cominciato a saltellare sul letto e ho svegliato LUI per dirglielo. FELICITÀ. Porto nel cuore la prima telefonata che le ho fatto. Lei mi sembrava nel paese delle meraviglie e forse lo era per davvero e io avevo così tante cose da chiederle che siamo state al telefono tipo un’ora a dirci cose assurde. Per non parlare di quando sono andata a trovarli in ospedale, in quel corridoio mi sentivo una bambina al primo giorno di scuola, che non sa bene cosa l’aspetta al di là della porta che sta per aprire, ma che è felice da morire. Dietro quella porta c’erano loro, belli più del sole. Chiamale se vuoi: emozioni. Un’enorme e sorprendente capitolo di questo 2017. GRAZIE!
Passiamo ora al secondo evento che mi viene in mente: la notte del trasloco. E dico notte perché l’abbiamo fatto letteralmente di notte e diluviava pure. Tutto ciò è accaduto perché sono una testona romantica. Era la notte tra il 28 e il 29 Giugno e mi ero messa in testa che saremmo entrati ufficialmente in casa il giorno del mio compleanno: il 29 Giugno appunto. Costi quel che costi. Non volevo aspettare un giorno di più. Finire il trasloco dopo una giornata di lavoro, in una sera di pioggia, sembrava una missione impossibile, da soli non ce l’avremmo mai fatta. Mancavano ancora dei mobili e molti scatoloni. Servivano dei rinforzi.
A cosa servono gli amici se non a traslocare di notte??? Grazie ancora a chi c’è stato! Ricordo che è stato un delirio, perché continuava a piovere e noi facevamo spoletta dall’appartamento alla casa con un super camioncino. Ho riso e detto molto parolacce, ma mi sono divertita da morire. Eravamo una squadra fortissima. Ho ancora il dubbio di cosa possano aver pensato, di quel trasloco concluso in notturna, gli abitanti del vecchio condominio, dove avevamo l’appartamento. Spero di non aver ricevuto delle maledizioni. Nel corso dell’impresa ricordo un super panino da American Graffiti, per recuperare le forze, prima del rush finale. E in tutto ciò stava arrivando anche le mezzanotte, quindi lo scoccare del mio compleanno. Dovete sapere che sono molto legata alla mezzanotte del giorno di compleanno, la ritengo importantissima e amo fare sempre qualcosa di speciale in quel momento. Sapete come l’ho passata quella notte? Era rimasto da fare l’ultimo giro dall’appartamento alla casa. Abbiamo raccolto le ultime cose, mentre gli altri caricavano gli scatoloni, ho preso le ultime due uova che avevo lasciato in frigo, ho fatto il giro di tutte le stanze e ho cominciato a piangere come una bambina. Stavo salutando la mia prima casa, ogni stanza mi ricordava cose bellissime e anche se stavo andando a vivere nella nuova casetta lasciare quell’appartamento era una bella botta di emozioni da dover gestire. Ho adorato quel posto. Mi sono però fatta forza e ho chiuso la porta dietro di me. Ho fatto per l’ultima volta la rampa di scale e quando sono arrivata fuori dal portone, era scoccata la mezzanotte. Mia cugina ha fatto partire Happy Birthday sul cellulare et voilà: ecco la mia atipica mezzanotte di compleanno. Ero in mezzo alla strada, felice ma ancora in lacrime, con due uova in mano, con al collo la maschera di V per vendetta che era rimasta attaccata al vecchio termosifone e stavo ascoltando la canzone di Buon Compleanno da un cellulare su YouTube. Magico no?!? Ricordo un bellissimo abbraccio di gruppo. E’ stato più di tutto ciò che avrei potuto chiedere.
Ps Il trasloco ovviamente l’abbiamo concluso, alle ore 2.00 abbiamo congedato i nostri fidi alleati e abbiamo cominciato la nostra avventura in questa casa. Le cose banali?!? Non mi sono mai piaciute. Perché mai traslocare di giorno? ;op GRAZIE!
Il terzo ed ultimo ricordo risale a quest’estate: la notte di Ferragosto. Mi trovavo nelle Marche a trovare papà e i due nanetti del mio cuore, i miei fratellini. Di solito a Ferragosto si fanno delle feste, ma quest’anno è stato diverso, l’abbiamo passato in famiglia. Abbiamo fatto una bella cena serale di gruppo in spiaggia. Tutti chiacchieravano spensieratamente e i bimbi giocavano felici. Ho proposto così a LUI di spostarci a riva a guardare le stelle, visto che era appena passata la notte di San Lorenzo e magari con un po’ di fortuna avremmo potuto vederne qualcuna di cadente ed esprimere qualche desiderio. Abbiamo preso un telo e siamo andati lontani dalla confusione a sdraiarci in riva al mare. Non vi preoccupate non sto per raccontarvi nulla di erotico. Abbiamo cominciato a fissare il cielo e a chiacchierare del più e del meno. Un momento bellissimo. Ad un certo punto abbiamo sentito due vocine provenire dal buio.
“Possiamo venire lì anche noi??”
Erano i due nanetti. Scappati anche loro dalla confusione per cercarci. Il telo non era decisamente grande abbastanza per ospitare tutti e quattro, ma non avrei mai potuto negare ai miei fratellini di stendersi con noi. Ci siamo così incastrati tutti e quattro uno sopra l’altro e ci siamo accoccolati in riva al mare. Rumore delle onde, sabbia, stelle e amore. Cosa vuoi di più dalla vita? NULLA. Abbiamo cominciato a far notare ai bimbi le costellazioni in cielo e da lì è stato un circo, chiacchierare con dei bambini riserva sempre delle gran risate. E’ stata una notte magica.
Ecco questi sono i tre ricordi più forti che ho di questo 2017.
Di cose in realtà ne sono successe a vagonate, di belle, di bellissime e di meno belle. Ovviamente nel corso dell’anno ci sono stati anche momenti meno felici. Ho visto persone che amo in difficoltà e molte volte è stato difficile aiutarle in modo davvero concreto. Anche io ho avuto qualche momento di down, in cui mi sono sentita magari troppo sotto pressione e stanca. Ho visto anche allontanarsi, per il corso naturale delle vita, delle persone a cui voglio un gran bene. Insomma gente parliamoci chiaro, nessuno di noi vive una vita perfetta, i problemi ci sono ma per quel che mi riguarda, fin ad ora sono stati sempre più piccoli della voglia che ho avuto di risolverli. Mi piace troppo pensare in positivo.
Ringrazio quindi quest’anno passato per tutto ciò che ha portato e per tutto ciò che si è preso. GRAZIE.
Accolgo questo 2018 con la grinta che mi contraddistingue e la voglia di viverlo a pieno.
Programmi???
Al momento non ne faccio, ho imparato che lasciarsi sorprendere e perdere il controllo delle cose, a volte può essere davvero meraviglioso. Però un viaggetto di quelli seri me lo farei ;-p
BUON ANNO GENTEEEEEE !
GODETEVELO E RIEMPITELO D’AMORE, CHE IL RESTO VERRÀ DA SE’ !
UnaBiondaeUnaPenna
Ps: Quali sono i tre avvenimenti che più ricordate del vostro 2017??? Provate a farci un pensiero, è un modo utile per fissare i vostri ricordi più belli ;O)
Alla prossima!
L’orgoglio di essere il padre di questa buona con la penna
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