55) -2

Apro gli occhi e sento le sue mani accarezzarmi dolcemente la schiena. Butto un occhio alla sveglia, sono le 7.00. Abbiamo dormito come dei sassi. Non so, se è il suo letto ad essere così comodo, o se è la sua presenza a regalarmi questa imperturbabile pace dei sensi. Sto davvero d’incanto accoccolata a lui. Gli sto dando le spalle, mentre lui mi avvolge da dietro. Mister X non può accorgersi che ho aperto gli occhi. Decido così di restare immobile per qualche minuto, fingendo di dormire ancora un po’. Ho voglia di prendermi tutte le sue carezze. Non ne avrò mai abbastanza. Ad un certo punto gli prendo la mano e la guido sotto le coperte. Ho voglia di far l’amore da capo. Credo sia la mossa ideale per cominciare la giornata con il piede giusto. Lorenzo non esita. Fa scivolare giù la mano, senza dire una parola ed in un attimo diventiamo una cosa sola. Di solito al mattino appena svegli, non si è mai troppo attivi, ma fare l’amore sembra essere per entrambi la soluzione perfetta per ricaricare ogni energia e per vivere a pieno anche questa giornata: -2.

“Buongiorno Miss Y!”

“Buongiorno Mister X!”

“Potrei abituarmi a questo tipo di sveglia.”

“La puoi usare solo per altre due mattine.”

“E per tutte quelle che verranno, quando sarai di nuovo con me.”

Rimaniamo stesi a coccolarci, finché il tempo ce lo permette, esso ora è il nostro unico grande limite. Come se ci fosse una clessidra, pronta a scandire il tempo del nostro amore. Prima o poi la sabbia finirà.

clessidra

Decido di fare una doccia rapida, mentre Lorenzo prepara la colazione. Ieri sera eravamo così intenti a far l’amore, che non abbiamo neanche cenato. Era davvero l’ultimo dei nostri pensieri. Ora però gli strani gorgoglii emessi dalla pancia, me lo stanno ricordando. Lo raggiungo in cucina e trovo la tavola apparecchiata come se dovessimo pranzare: pane, yogurt, cereali, biscotti, marmellata, burro, nutella, frutta etc. Spontaneamente sorrido.

“Hai forse fame Mister X?”

“Da morire! Non sono abituato a vivere d’amore. Ho bisogno di un gran panino!”

Gustiamo così una buona colazione. Sto benissimo, ma mi accorgo di sentirmi inquieta all’idea che stiamo per separarci per andare a lavoro. So bene che si tratta solo di qualche ora, ma è come se non accettassi l’idea di dovermi dividere da lui, non è ancora giovedì. Di certo non possiamo marinare il lavoro. Maschero così il mio stato d’inquietudine e cerco di godermi questa colazione da nababbi. Raccogliamo le nostre cose, Mister X mi accompagna all’auto e dividiamo le strade per qualche ora.

Lorenzo: “Non vedo l’ora che sia stasera tesoro.”

“Anche io.”

Ci salutiamo con un bacio. Mi dirigo in negozio, guidando riordino le idee e le cose da fare e mi rendo conto che oggi lavorerò solo mezza giornata. L’avevo completamente scordato. Sono così presa da questa lotta contro il tempo, che non do alcuna importanza al resto. Decido così che utilizzerò il pomeriggio per parlare con mamma, per spiegarle della partenza di Lorenzo e per giustificare tutte queste notti fuori casa. Entro in negozio, ho ancora la giacca indosso, quando la collega mi assale con un’urgente comunicazione di servizio:

“Ciao Aisha! Domenica c’è un evento in piazza, è richiesto quindi che il negozio rimanga aperto. Ad una di noi toccherà lavorare. Dobbiamo accordarci. Chi lavora domenica, starà a casa domani.”

Domani? Perfetto dannazione! É l’ultimo giorno intero che ho per stare con lui. Non perdo un secondo per offrirmi in ‘sacrificio’. La mia collega accetta subito, entusiasta che non tocchi a lei. Nessuno ama lavorare la domenica. Questa volta però la coincidenza cade a pennello. Comunico subito a Lorenzo che domani avrò l’intera giornata libera, magari anche lui potrebbe ottenere qualche sconto di pena a lavoro. La sua risposta mi regala una gioia immensa.

-Fantastico piccola! Credo proprio di potermi prendere un giorno libero, senza troppi problemi. Al massimo farò un’ora di straordinario stasera, giusto per preparare la partenza. –

Ottimo! La mezza giornata lavorativa vola, per tutto il tempo penso a cosa potrei fare di speciale per la giornata di domani. L’ultimo giorno dev’essere un gran finale. Finito il turno, volo a casa, dove trovo mamma intenta a prendersi cura delle sue adorate piantine. Metto a scaldare due tazze di thè e le propongo un break.

“Allora cosa mi dici? Sembra essere una cosa seria con questo Lorenzo.”

“Lo è mamma. C’è però una cosa che devi sapere su Mister X.”

“Mister X?”

Dannazione! Sono così abituata a chiamarlo in quel modo che mi è sfuggito. Chissà cosa penserà mamma, quel soprannome può benissimo dar adito a strane fantasie.

“Intendevo dire Lorenzo mamma.”

“Sono curiosa di sapere da dove deriva questo soprannome ora!”

“É una lunga storia mamma! Niente di troppo strano, fidati.”

Il soprannome cade così in secondo piano e mi concentro sulla faccenda della partenza. Mamma ci resta un po’ male, forse proprio perché mi conosce e sa bene quanto necessiti della presenza materiale delle persone a cui tengo davvero. Cerca però di rassicurarmi e mi dice che se l’amore ne vale la pena, sei mesi non sono nulla. Ce la faremo.

“Potresti preparargli una bella cena a sorpresa per stasera Aisha!”

Che idea! Come ho fatto a non pensarci prima? Comincio subito a pensare al come, dove e quando. Un’idea vince su tutte: Mister X è solito tenere una chiave di scorta nel vaso fuori casa. Potrei intrufolarmi a casa sua per una buona causa e preparare una cena perfetta. Non c’è tempo da perdere. Abbraccio mamma e la ringrazio. Ha sempre la soluzione per ogni cosa. Corro in camera a scegliere un bel vestitino e la giusta lingerie per l’occasione. Vado al market e compro tutto l’occorrente. Scrivo a Lorenzo:

-Questa sera vengo da te con la mia auto, perché prima devo sbrigare delle cose. Ci vediamo lì! –

-Ok baby! Dovrei rientrare per le 20.30! –

Perfetto. Arrivo da lui, nascondo l’auto in una vietta interna, in modo che quando arriverà, non si accorgerà della mia presenza. Estraggo le chiavi di scorta dal vaso in giardino e mi intrufolo in casa. Sono entusiasta, voglio che stasera sia tutto perfetto. Accendo il televisione e lo metto su un canale di musica. Sono pronta. Comincio ad aprire tutte le ante della cucina. Devo trovare quello che mi serve. Pentole, teglie, utensili, posate. Quando penso di avere tutto, comincio a dilettarmi con la cucina. Devo dire che ai fornelli me la cavo abbastanza bene. Opto per un cocktail di gamberi per antipasto, spaghetti con le mazzancolle, un branzino al sale con patate ed un creme caramel. Cominciando a cucinare tutte le varie pietanze, mi rendo conto di aver cucinato troppe cose, ma va bene così. Stasera voglio stupirlo. Finisco di versare il creme caramel nelle ciotole e tutto sembra essere pronto, se non fosse che ora la cucina è totalmente sottosopra. Riordino per bene e preparo la tavola come si deve. Non vedo l’ora che arrivi per vedere la sua faccia. Mi resta giusto il tempo per prepararmi. Mi farò bella per lui. Si cena in casa ma l’occasione è speciale, merita un abito che si rispetti. Un trucco leggero, un vestitino aderente e sono pronta. Torno in cucina e accendo qualche candela qua e là. Non mi resta che aspettare.

20.40: sento la sua macchina arrivare. Mi nascondo dietro al divano e aspetto. Ho il batticuore, non sto davvero nella pelle. Sento le chiavi girare nella serratura. Eccolo sta entrando. C’è silenzio, lui potrà solo vedere le candele accese.

“Oh mio dio che succede? É meraviglioso. Dove sei pazzo amore mio?”
A questo punto spunto da dietro al divano e gli corro incontro. Lui mi ha fare una giravolta, soffermandosi subito ad osservare il vestito.
“Sei uno schianto!”

 

Lo abbraccio e lo bacio: “Grazie Mister X. Anche tu non sei malaccio. C’è una cena che ci aspetta.”
Lui guarda verso la tavola apparecchiata: “È tutto perfetto, ma perché hai messo le posate a sinistra?”
Ops! Sono mancina. Le mie solite sviste: “Perché ci sono certe cose che non imparerò mai.”
“Ecco perché mi piaci Aisha, poca forma e tanta sostanza. Sei la donna sbadata più sexy che conosca. C’è qualcosa che dobbiamo per forza mangiare subito, o posso sfilarti prima questo vestito?”
Non ci penso due secondi e abbasso da me le spalline dell’abito. Al diavolo l’acqua che sta bollendo. Lei può aspettare. Meglio dar retta ai nostri di bollori, ne varrà sicuramente la pena. Ci facciamo consumare nuovamente dalla passione e dall’amore. Non credo ne avremo mai abbastanza. Questa serata è già perfetta.


 

 

 

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